Funerali di Desirée Mariottini

Una folla intervenuta alla celebrazione, nella parrocchia di San Valentino, a Cisterna di Latina. Il parroco don Livio Fabiani: «I responsabili della cosa pubblica intervengano a tempo debito contro ogni forma di violenza»

Si sono svolti ieri pomeriggio, 30 ottobre, a Cisterna di Latina i funerali di Desirée Mariottini, la ragazza di sedici anni trovata morta il 19 ottobre in uno stabile abbandonato del quartiere San Lorenzo, a Roma. Una folla di persone ha accolto il feretro fuori e dentro alla chiesa di San Valentino, nell’omonimo quartiere periferico della cittadina in provincia di Latina, la stessa in cui lo scorso 9 marzo sono stati celebrati i funerali di Martina e Alessia Capasso, le due sorelline uccise dal padre che poi si è suicidato. La celebrazione è stata presieduta dal parroco don Livio Fabiani e concelebrata dal viceparroco don Paride Bove, da alcuni sacerdoti della diocesi di Latina e anche da padre Antonio Molinaro, parroco della chiesa di Santa Maria Immacolata e San Giovanni Berchmans nel quartiere San Lorenzo a Roma, dove è stata rinvenuto il corpo della giovane.

Un clima raccolto, nonostante l’elevato numero di persone, ha accompagnato la Messa, seguendo l’invito del parroco: «In questo momento vorrei invitare tutti voi a dimenticare ciò che i giornali e gli altri mezzi di comunicazione nel bene e nel male, nella verità e nella menzogna, ci hanno presentato. Stringiamoci intorno a Desirée e ai suoi famigliari. Facciamo loro sentire la nostra vicinanza e il nostro affetto. Ma soprattutto cerchiamo di ricevere, nella gioia e nel dolore, il messaggio umano e cristiano che deriva da questo nostro stare insieme». Nell’omelia, don Fabiani ha ricordato di aver celebrato pochi anni fa la messa della prima comunione e poi la cresima della ragazza: «Non avrei mai pensato che un giorno, oggi, sarei stato io stesso a darle l’ultimo saluto», ha affermato. La ragazza viveva a Cisterna insieme ai nonni materni. Prendendo spunto dal brano del Vangelo di Luca sulla morte di Gesù e l’annuncio alle donne della risurrezione, il parroco ha invitato a offrire «il sacrificio di Cristo perché Desirée e noi tutti, perdonati dal peccato, possiamo godere i frutti della risurrezione di Cristo».

Di fronte a una morte violenta come quella della sedicenne di Cisterna, per cui al momento sono in carcere quattro persone con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, cessione di droga e omicidio volontario, l’appello di don Livio Fabiani è indirizzato direttamente alle autorità. «Anche se la mia voce è debole, mi permetto di fare un appello a tutti i responsabili della cosa pubblica, grandi o piccoli, centrali o periferici che essi siano, a vigilare, a controllare e a intervenire a tempo debito contro ogni forma di violenza senza aspettare che questa violenza esploda e che si ripeta ciò per cui oggi stiamo piangendo.
E la nostra preghiera sia anche per questo». Sono molti i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali della politica nazionale presenti in chiesa. Ma il parroco di San Valentino si rivolge a tutta l’assemblea: «Per rendere piena la nostra partecipazione siamo invitati a pensare alle tante violenze che oggi opprimono l’umanità: non solo la guerra ma la prepotenza, l’ingiustizia, la miseria e la povertà, la solitudine, l’abbandono… Cose che tante volte sono all’origine dei vizi che schiavizzano l’uomo e lo rendono violento».

Al termine della celebrazione, animata dal coro parrocchiale che esegue canti che parlano di vita e speranza, si susseguono alcune testimonianze di persone vicine a Desirée Mariottini. «Ti abbiamo raccontato tante storie a lieto fine da bambina. Avremmo dovuto raccontarti che ci sono anche molti orchi e che nel mondo esistono il male e molti pericoli», è il ricordo della famiglia, il cui messaggio viene letto da una parente. Una signora della parrocchia di San Valentino, Teresa Alfano, dice che la ragazza ora vive nella luce, «la stessa luce che vediamo oggi nel cielo» e si augura, rivolgendosi a Desirée, «che le persone qui presenti possano portare a casa un po’ di questa luce». «Coloro due ti hanno ucciso si pentano. E chi ha fede – insieme a te che sei in Paradiso – ci dia la forza», è il messaggio finale, commosso, di uno zio di Desirée, che riporta poi il ricordo delle tante foto scattate alla ragazza, due anni fa, nel giorno della sua cresima.

All’uscita dalla chiesa, nel quartiere periferico e difficile di San Valentino, la bara viene accolta dal volo delle colombe e dei palloncini, dalle note di una canzone di Biagio Antonacci – all’arrivo della salma, invece, fuori dalla chiesa era risuonato un brano di Jovanotti – e anche dai fuochi d’artificio. (Ada Serra)

31 ottobre 2018