Francesco: «Vergogna, si salvano banche e non migranti»

La denuncia è arrivata durante l’udienza ai movimenti popolari in Vaticano: «È una situazione obbrobriosa, la bancarotta dell’umanità»

La denuncia è arrivata durante l’udienza ai movimenti popolari in Vaticano: «È una situazione obbrobriosa, la bancarotta dell’umanità» 

Il dramma dei migranti, dei rifugiati e degli sfollati «è una situazione obbrobriosa, che posso solo descrivere con una parola che mi venne fuori spontaneamente a Lampedusa: vergogna». Lo ha ribadito Papa Francesco durante il suo discorso ai movimenti popolari in Vaticano lo scorso 5 novembre. «Lì, come anche a Lesbo, ho potuto ascoltare da vicino la sofferenza di tante famiglie espulse dalla loro terra per motivi economici o violenze di ogni genere, folle esiliate – l’ho detto di fronte alle autorità di tutto il mondo – a causa di un sistema socio-economico ingiusto e di guerre che non hanno cercato, che non hanno creato coloro che oggi soffrono il doloroso sradicamento dalla loro patria, ma piuttosto molti di coloro che si rifiutano di riceverli».

Il Papa ha citato le parole dell’arcivescovo Hieronymus di Grecia a Lesbo quando ha parlato di «bancarotta dell’umanità». Perché, si è chiesto, «quando avviene la bancarotta di una banca, immediatamente appaiono somme scandalose per salvarla, ma quando avviene questa bancarotta dell’umanità non c’è quasi una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto? E così il Mediterraneo è diventato un cimitero, e non solo il Mediterraneo… molti cimiteri vicino ai muri, muri macchiati di sangue innocente». Ma la migrazione, ha sottolineato, «è un problema del mondo».

«La corruzione, la superbia e l’esibizionismo dei dirigenti aumenta il discredito collettivo, la sensazione di abbandono e alimenta il meccanismo della paura che sostiene questo sistema iniquo»: è la denuncia fatta da Papa Francesco. «Come la politica non è una questione dei politici – ha osservato -, la corruzione non è un vizio esclusivo della politica. C’è corruzione nella politica, c’è corruzione nelle imprese, c’è corruzione nei mezzi di comunicazione, c’è corruzione nelle chiese e c’è corruzione anche nelle organizzazioni sociali e nei movimenti popolari».

Una corruzione «radicata in alcuni ambiti della vita economica, in particolare nell’attività finanziaria, e che fa meno notizia della corruzione direttamente legata all’ambito politico e sociale. È giusto dire che tante volte si utilizzano i casi corruzione con cattive intenzioni». Chi sceglie di servire gli altri deve vivere, ha ribadito, deve vivere «un forte senso di austerità e di umiltà. Questo vale per i politici ma vale anche per i dirigenti sociali e per noi pastori».

«Ho detto “austerità” – ha aggiunto
– e vorrei chiarire a cosa mi riferisco con la parola austerità, perché può essere una parola equivoca. Intendo austerità morale, austerità nel modo di vivere, austerità nel modo in cui porto avanti la mia vita, la mia famiglia. Austerità morale e umana. Perché in campo più scientifico, scientifico-economico, se volete, o delle scienze del mercato, austerità è sinonimo di aggiustamento… Non mi riferisco a questo, non sto parlando di questo».

«A qualsiasi persona che sia troppo attaccata alle cose materiali o allo specchio, a chi ama il denaro, i banchetti esuberanti, le case sontuose, gli abiti raffinati, le auto di lusso, consiglierei di capire che cosa sta succedendo nel suo cuore e di pregare Dio di liberarlo da questi lacci», ha suggerito il Papa. Poi, citando l’ex-presidente dell’Uruguay José “Pepe” Mujica presente all’incontro, ha invitato «colui che sia affezionato a tutte queste cose, per favore, che non si metta in politica, non si metta in un’organizzazione sociale o in un movimento popolare, perché farebbe molto danno a sé stesso e al prossimo e sporcherebbe la nobile causa che ha intrapreso. E neanche che si metta in seminario».

«Davanti alla tentazione della corruzione
– ha sottolineato -, non c’è miglior rimedio dell’austerità; e praticare l’austerità è, in più, predicare con l’esempio». «Chiedo a voi dirigenti – ha affermato – di non stancarvi di praticare l’austerità e chiedo a tutti di esigere dai dirigenti questa austerità, che – del resto – li farà molto felici».

7 novembre 2016