Francesco: «Tutti hanno diritto di ricevere il Vangelo»

Diffuso il messaggio per la 97ª Giornata missionaria mondiale, il 22 ottobre, sul tema “Cuori ardenti, piedi in cammino”. La vicinanza «a tutti i missionari e missionarie»

“Cuori ardenti, piedi in cammino”. Questo il tema del messaggio del Papa per la 97ª Giornata missionaria mondiale, il prossimo 22 ottobre, diffuso oggi, 25 gennaio. Il riferimento è al racconto dei discepoli di Emmaus, nel Vangelo di Luca. Nel brano evangelico, osserva Francesco, «cogliamo la trasformazione dei discepoli da alcune immagini suggestive: cuori ardenti per le Scritture spiegate da Gesù, occhi aperti nel riconoscerlo e, come culmine, piedi in cammino. Meditando su questi tre aspetti, che delineano l’itinerario dei discepoli missionari, possiamo rinnovare il nostro zelo per l’evangelizzazione nel mondo odierno».

Dei due di Emmaus il Papa ricorda anzitutto la smarrimento inziale. Ma è proprio allora che il Signore prende l’iniziativa di avvicinarsi e «camminare al loro fianco». Egli, prosegue Francesco, «non si stanca mai di stare con noi, malgrado i nostri difetti, i dubbi, le debolezze, nonostante la tristezza e il pessimismo ci inducano a diventare “stolti e lenti di cuore” (v. 25), gente di poca fede. Oggi come allora, il Signore risorto è vicino ai suoi discepoli missionari e cammina accanto a loro, specialmente quando si sentono smarriti, scoraggiati, impauriti di fronte al mistero dell’iniquità che li circonda e li vuole soffocare». L’invito allora è a non lasciarsi rubare la speranza: «Il Signore è più grande dei nostri problemi, soprattutto quando li incontriamo nell’annunciare il Vangelo al mondo, perché questa missione, in fin dei conti, è sua e noi siamo semplicemente i suoi umili collaboratori, “servi inutili”». Dal pontefice, quindi, parole di vicinanza «a tutti i missionari e le missionarie nel mondo, in particolare a coloro che attraversano un momento difficile: il Signore risorto è sempre con voi e vede la vostra generosità e i vostri sacrifici per la missione di evangelizzazione in luoghi lontani».

Proseguendo nella lettura del brano di Luca, Francesco evidenzia che «Gesù è la Parola vivente, che sola può far ardere, illuminare e trasformare il cuore». E cita le parole di san Girolamo: «Ignorare le Scritture è ignorare Cristo». La conoscenza della Scrittura, rileva, «è importante per la vita del cristiano, e ancora di più per l’annuncio di Cristo e del suo Vangelo. Altrimenti, che cosa si trasmette agli altri se non le proprie idee e i propri progetti? E un cuore freddo, potrà mai far ardere quello degli altri? Lasciamoci dunque sempre accompagnare dal Signore risorto che ci spiega il senso delle Scritture – è l’esortazione -. Lasciamo che Egli faccia ardere il nostro cuore, ci illumini e ci trasformi, affinché possiamo annunciare al mondo il suo mistero di salvezza con la potenza e la sapienza che vengono dal suo Spirito».

Il presupposto è che «non si può incontrare davvero Gesù risorto senza essere infiammati dal desiderio di dirlo a tutti». È sintetizzato in queste parole il compito della “Chiesa in uscita” e quello dei missionari, chiamati a «testimoniare la vita che non muore mai, anche nelle situazioni più difficili e nei momenti più bui». Di qui la perenne validità della della “missio ad gentes”, la missione data alla Chiesa dal Signore risorto di «evangelizzare ogni persona e ogni popolo sino ai confini della terra. Oggi più che mai – si legge ancora nel messaggio – l’umanità, ferita da tante ingiustizie, divisioni e guerre, ha bisogno della Buona Notizia della pace e della salvezza in Cristo». E ancora: «Tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo. I cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno, non come chi impone un nuovo obbligo bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile». Come singoli e come comunità, «la conversione missionaria rimane l’obiettivo principale che dobbiamo proporci» e «a questo movimento missionario tutti possono contribuire: con la preghiera e l’azione, con offerte di denaro e di sofferenze, con la propria testimonianza». Alle Pontificie Opere Missionarie il compito di «favorire questa cooperazione missionaria a livello spirituale e materiale. Per questo – spiega ancora il Papa – la raccolta di offerte della Giornata missionaria mondiale è dedicata alla Pontificia Opera della propagazione della fede».

Da ultimo, Francesco specifica che «una cooperazione missionaria sempre più stretta di tutti i suoi membri a ogni livello è un obiettivo essenziale del percorso sinodale che la Chiesa sta compiendo con le parole-chiave comunione, partecipazione, missione». Il percorso del Sinodo, precisa infatti, «non è sicuramente un piegarsi della Chiesa su sé stessa; non è un processo di sondaggio popolare per decidere, come in un parlamento, che cosa bisogna credere e praticare o no secondo le preferenze umane. È piuttosto un mettersi in cammino come i discepoli di Emmaus, ascoltando il Signore Risorto che sempre viene in mezzo a noi per spiegarci il senso delle Scritture e spezzare il Pane per noi, affinché possiamo portare avanti con la forza dello Spirito Santo la sua missione nel mondo».

25 gennaio 2023