Francesco risponde alle lettere dei più piccoli

Pubblicato “L’amore prima del mondo”, le risposte del Papa ai bambini tra i 6 e i 13 anni di tutto il mondo: «Se potessi, guarirei chi di voi soffre»

Pubblicato “L’amore prima del mondo”, le risposte del Papa ai bambini tra i 6 e i 13 anni di tutto il mondo: «Se potessi, guarirei chi di voi soffre»

Che cosa faceva Dio prima di fare il mondo? Che cosa ne è dei nostri cari dopo la morte? Abbiamo davvero tutti, anche i malvagi, un angelo custode? E ancora: qual è stata la scelta più difficile che il Papa ha dovuto fare nella sua missione e che cosa farebbe se potesse realizzare un miracolo? Francesco risponde a queste e ad altre domande di bambini tra i 6 e i 13 anni che lo hanno interpellato scrivendogli una lettera. È uscito ieri, 25 febbraio, in libreria, “L’amore prima del mondo”, un volume edito da Rizzoli che raccoglie questi scambi epistolari tra Francesco e i bambini di tutti i continenti.

Risposte «con parole semplici, straordinariamente intime, da padre premuroso che accoglie e confida ai più piccolo la sua riflessione sulla vita e sulla fede». Il volume è nato da una proposta fatta lo scorso maggio al Papa dalla Loyola Press (casa editrice dei Gesuiti della Provincia di Chicago-Detroit n.d.r.). Nei mesi scorsi le lettere sono state raccolte in vari istituti scolastici tenuti dai padri gesuiti nel mondo. Tra queste ne sono state scelte 31 che padre Antonio Spadaro, curatore del libro, ha presentato al Pontefice registrando le sue risposte. Di seguito due esempi di questo straordinario scambio epistolare.

Caro Papa Francesco, se tu potessi fare un miracolo, cosa sarebbe? Con affetto, William (Usa, 7 anni)
Caro William, io guarirei i bambini. Non sono riuscito ancora a capire perché i bambini soffrano. Per me è un mistero. Non so dare una spiegazione. Mi interrogo su questo. Prego su questa domanda: perché i bambini soffrono? È il mio cuore che si pone la domanda. Gesù ha pianto e piangendo ha capito i nostri drammi. Io cerco di capire. Se potessi fare un miracolo, guarirei tutti i bambini. Il tuo disegno mi fa riflettere: c’è una grande croce scura e dietro ci sono un arcobaleno e il sole che splende. Mi piace questo. La mia risposta al dolore dei bambini è il silenzio oppure una parola che nasce dalle mie lacrime. Non ho paura di piangere. Non devi averla neanche tu.

Caro Papa Francesco, perché ti piace giocare a calcio? Ti auguro buona salute! Wing (Cina, 8 anni).
Caro Wing, mi piace molto il calcio. Io non ho mai giocato partite serie perché non ho mai imparato bene la tecnica del gioco. Il mio piede non è agile. Ma mi piace tanto vedere giocare le squadre sul campo. Sai perché? Perché vedo che è un gioco di squadra, di solidarietà. Mi appassiono nel vedere una partita. Se un giocatore vuole giocare da solo perde, e poi non è amato dai suoi compagni di squadra. Si gioca bene al calcio quando si gioca insieme, quando si fa gioco di squadra e si cerca il bene di tutti senza pensare al bene personale o a mettersi in mostra. Così dovrebbe essere anche nella Chiesa.

 

26 febbraio 2016