Francesco mette in guardia dai populismi: «Così non si va avanti»

Il Papa ha partecipato a un incontro con i giovani in aula Paolo VI: «Quando voi vedete una Chiesa incoerente, una Chiesa che ti legge le Beatitudini e poi cade nel clericalismo più principesco e scandaloso, io capisco»

papa incontro con i giovani populismoCoerenza di vita e concretezza. Ma anche l’appello a ricordare che i giovani non sono in vendita. E poi ancora il monito contro i populismi. Sono alcuni temi toccati da Papa Francesco durante l’incontro di sabato con i giovani nell’Aula Paolo VI nell’ambito del Sinodo dei vescovi. Un discorso interamente a braccio mentre quello preparato è stato messo a disposizione della stampa. Parole che il Santo Padre ha pronunciato prendendo spunto dalle domande di tanti giovani di tutto il mondo ma alle quali non ha voluto dare una risposta perché altrimenti «annullerei il Sinodo! Le risposte le daranno i Padri sinodali». Poi ha aggiunto che tali risposte «devono venire da tutti, dalla nostra riflessione, dalla nostra discussione e, soprattutto, devono essere risposte fatte senza paura».

papa francesco incontro con i giovani sinodo 2018«Noi per. Unici, solidali, creativi» è il titolo dell’evento organizzato dalla Congregazione per l’educazione cattolica. È stata soprattutto una festa, allegra, colorata e divertente, durante la quale non sono mancate le testimonianze di tanti ragazzi che hanno alle spalle storie di dipendenze, di abbandono, di malattia, di guerra ma dalle quali è emersa anche la gioia di chi ha saputo dare un senso alla propria vita attraverso la fede e la donazione. Il Papa ha lasciato il palco a circa 100 giovani che si sono esibiti in canti, musiche e danze (non è mancato un prete “ballerino” al quale ha poi fatto riferimento nel suo discorso) e si è seduto nel corridoio in mezzo ai Padri sinodali e ai ragazzi. Ha assistito allo spettacolo, condotto dall’attore Giovanni Scifoni, all’esibizione di Giovanni Caccamo, che ha portato la foto del nonno, ai video che raccontavano le esperienze di tanti giovani in diverse parti del mondo. Il primo “orientamento” dato dal Papa ai giovani è stato «fate la vostra strada. Siate giovani in cammino, che guardano gli orizzonti, non lo specchio. Sempre guardando avanti, in cammino, e non seduti sul divano».

papa francesco incontro con i giovani, sinodo 2018Poi la «coerenza di vita»: «Quando voi vedete una Chiesa incoerente, una Chiesa che ti legge le Beatitudini e poi cade nel clericalismo più principesco e scandaloso, io capisco – ha detto il Papa -. Se sei cristiano, prendi le Beatitudini e mettile in pratica. E se sei un uomo o una donna che hai dato la vita, l’hai consacrata; se sei un prete – anche un prete che balla (riferendosi al sacerdote ecuadoregno che si era esibito, ndr) –, se sei un prete e vuoi vivere come cristiano, segui la strada delle Beatitudini. Non la strada della mondanità, la strada del clericalismo, che è una delle perversioni più brutte della Chiesa. Coerenza di vita. Ma anche voi – ha detto rivolto ai giovani – dovete essere coerenti nella vostra strada e domandarvi: Io sono coerente nella mia vita?».

Dopo aver fatto un cenno alle disuguaglianze, il Santo Padre ha insistito molto sull’infinito valore dei giovani: «voi non avete prezzo. Non siete merce all’asta. Per favore, non lasciatevi comprare, non lasciatevi sedurre, non lasciatevi schiavizzare dalle colonizzazioni ideologiche che ci mettono idee nella testa e alla fine diventiamo schiavi, dipendenti, falliti nella vita (…) Io sono libero, sono libera! Innamoratevi di questa libertà, che è quella che offre Gesù».

Infine, Francesco ha toccato altri due punti: il web e l’accoglienza. Riferendosi al rischio di isolamento che comporta il rimanere perennemente connessi alla rete, il Papa ha ribadito che «ogni strada che voi farete, per essere affidabile, dev’essere concreta, come le esperienze, tante esperienze che voi avete detto qui. Se i media, se l’uso del web ti porta fuori dalla concretezza, ti rende “liquido”, taglialo».

papa incontra i giovani, sinodo 2018Parlando dell’accoglienza, Francesco ha messo in guardia dalla «mentalità dello sfruttamento della gente, di fare schiavi i più deboli. È chiudere non solo le porte, è chiudere le mani. E oggi sono un po’ di moda i populismi, che non hanno niente a che vedere con ciò che è popolare. Popolare è la cultura del popolo (…) Ma il populismo è il contrario: è la chiusura di questo su un modello. E quando siamo chiusi non si può andare avanti». Una mentalità che si vince «con l’abbraccio, con l’accoglienza, con il dialogo, con l’amore, che è la parola che apre tutte le porte». Alla fine il Papa ha ricevuto in una busta le domande scritte dei ragazzi e ha concluso la serata firmando il gesso al braccio di uno dei due giovani che gliele hanno consegnate.

 

8 ottobre 2018