Francesco: «L’umanità brancola nel buio. Ma Dio non si è stancato di noi»

Presentato il messaggio per la Quaresima. Al centro, la questione della libertà. «A dover essere denunciato è un deficit di speranza: un grido muto che giunge al cielo». Don Cavallini (diocesi di Roma): «La Parola annuncia una vita diversa». I disegni di Maupal

La Quaresima è il tempo forte in cui la Parola di Dio ci viene nuovamente rivolta, tempo di conversione, di libertà. Ma è anche il momento di denunciare un «deficit di speranza». Così Papa Francesco si esprime nel suo messaggio per la Quaresima 2024, che inizierà il prossimo 14 febbraio, Mercoledì delle Ceneri. Il titolo: “Attraverso il deserto Dio ci guida alla libertà”. Partendo dall’esperienza del popolo eletto e dell’esodo dall’Egitto, il Papa pone l’accento sulla questione della libertà, come ha sottolineato nella presentazione il cardinale Michael Czerny, prefetto del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale: «La Quaresima – scrive il Papa – è il tempo di grazia in cui il deserto torna a essere, come annuncia il profeta Osea, il luogo del primo amore. L’esodo dalla schiavitù alla libertà non è un cammino astratto. Affinché concreta sia anche la nostra Quaresima, il primo passo è voler vedere la realtà. Anche oggi il grido di tanti fratelli e sorelle oppressi arriva al cielo. Chiediamoci: arriva anche a noi? Ci scuote? Ci commuove?». Ricordando le domande che fece a Lampedusa – «Dove sei?» e «Dov’è tuo fratello?» -, il Papa afferma che «il cammino quaresimale sarà concreto se, riascoltandole, confesseremo che ancora oggi siamo sotto il dominio del Faraone» che «ci rende esausti e insensibili. È un modello di crescita che ci divide e ci ruba il futuro. La terra, l’aria e l’acqua ne sono inquinate, ma anche le anime ne vengono contaminate».

Il Papa invita a chiedersi: «Desidero un mondo nuovo? La testimonianza di molti fratelli vescovi e di un gran numero di operatori di pace e di giustizia mi convince sempre più che a dover essere denunciato è un deficit di speranza. Si tratta di un impedimento a sognare, di un grido muto che giunge fino al cielo e commuove il cuore di Dio. L’esodo può interrompersi: non si spiegherebbe altrimenti come mai un’umanità giunta alla soglia della fraternità universale e a livelli di sviluppo scientifico, tecnico, culturale, giuridico in grado di garantire a tutti la dignità brancoli nel buio delle diseguaglianze e dei conflitti. Dio non si è stancato di noi. Accogliamo la Quaresima come il tempo forte in cui la sua Parola ci viene nuovamente rivolta. È tempo di conversione, tempo di libertà. Dio non vuole sudditi, ma figli». Francesco invita a guardarsi dagli idoli: «Potere tutto, essere riconosciuti da tutti, avere la meglio su tutti: ogni essere umano avverte la seduzione di questa menzogna dentro di sé». Al contrario, «i poveri di spirito sono subito aperti e pronti: una silenziosa forza di bene che cura e sostiene il mondo. È tempo di agire, e in Quaresima agire è anche fermarsi. Fermarsi in preghiera, per accogliere la Parola di Dio, e fermarsi come il Samaritano, in presenza del fratello ferito». Dunque una dimensione contemplativa ma anche percorsi concreti: «Invito ogni comunità cristiana a offrire ai propri fedeli momenti in cui ripensare gli stili di vita; darsi il tempo per verificare la propria presenza nel territorio e il contributo a renderlo migliore».

Commentando il messaggio, don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma ha sottolineato: «Chi è che ci annuncia una vita diversa? È la Parola di Dio, piena dello Spirito di libertà». E ha anche riproposto la domanda che si poneva nel 1965 san Paolo VI: «Ha ancora senso la Quaresima? Direi che solo se la Quaresima riaccende in noi il desiderio di una vita migliore, allora ha senso viverla e proporla». Quanto al suggerimento del Papa di realizzare azioni concrete, il sacerdote ha ricordato che a Roma c’è il «felice anniversario dei 1.700 anni della consacrazione di San Giovanni in Laterano, per cui alle parrocchie viene proposto un pellegrinaggio che parte dal battistero, dunque battesimale, di conversione, alla scoperta della cattedrale di Roma».

Alla presentazione ha partecipato anche Mauro Pallotta, in arte Maupal, che ha realizzato dei disegni per illustrare il messaggio del Papa. Nel primo disegno ha rappresentato «Francesco mentre spinge una carriola che contiene un “sacco” di fede. È un deserto di chiodi che rappresentano idoli vecchi e nuovi, tutte le nostre prigionie. Questi pungenti ostacoli potrebbero bucare la ruota gommata della carriola ma, seguendo Papa Francesco, che apre il sentiero con la forza della fede, spariscono: la strada diventa per tutti percorribile e la meta raggiungibile». L’artista realizzerà un disegno che sarà pubblicato dal dicastero ogni settimana di Quaresima.

1° febbraio 2024