Francesco in Iraq, la nota del patriarca Sako ai fedeli

Il cardinale parla di «visita storica» e invita a non fermarsi all’aspetto cerimoniale. «Viene per condividere il nostro dolore e risollevare il nostro spirito»

Pubblicato nei giorni scorsi il vademecum “spirituale” e pratico del patriarca caldeo di Baghdad Louis Raphael Sako  per la visita del Papa in Iraq, dal 5 all’8 marzo. Una serie di istruzioni per i fedeli perché vivano a pieno l’imminente arrivo del pontefice. Una «visita storica», la definisce il cardinale, sottolineando che il Papa «viene per tutti gli iracheni. Invito tutti – scrive – a preservare il carattere pastorale e spirituale della visita, ad ascoltare gli importanti messaggi rivolti da Papa Francesco e a non fermarvi all’aspetto cerimoniale esterno. Ci sono molte cose che possiamo migliorare quando si ha la buona volontà per farlo».

Il primate riparte dalla storia del Paese e della sua Chiesa, «caratterizzata da un variegato patrimonio di civiltà, cultura e spiritualità» ma anche «segnata da conflitti, dolori, sofferenze e sangue di martiri». La visita, prosegue, «è una ulteriore occasione per sottolineare, dopo tanta sofferenza, l’urgenza di dare priorità al bene comune per riformare l’attuale misera situazione, in particolare per affrontare la crisi economica, garantire sicurezza e stabilità affinché ogni iracheno, indipendentemente dalla sua religione, setta o nazionalità, possa sentire che l’Iraq è la sua casa». Nelle parole del cardinale, tutto l’«apprezzamento» per «l’insistenza del Papa di voler stare di persona in mezzo a noi per condividere il nostro dolore e risollevare il nostro spirito con messaggi di fratellanza». Da qui la speranza che «gli iracheni rispondano tutti all’appello di Papa Francesco, messaggero di pace, per aderire a valori comuni come solidarietà e cooperazione, per proteggere la vita dei cittadini e rispettare i loro diritti e la loro dignità. Alla base la convinzione che gli iracheni, siano essi cristiani, musulmani e di altre religioni e culture, sono fratelli e che Dio è per la vita, la pace, l’amore e la misericordia, non per l’odio, l’ingiustizia, la lotta, la polarizzazione e i conflitti abominevoli».

Nel testo anche alcune indicazioni pratiche. Il cardinale, in particolare, avverte che non tutti i fedeli potranno partecipare agli eventi papali a causa del Covid-19 ma sarà possibile seguire la visita grazie ad Al-Iraqiya TV e Rudaw TV. Sarà possibile – per chi ne farà richiesta ai rispettivi parroci – salutare il Papa sulla strada dell’aeroporto il 5 marzo pomeriggio, dopo il suo arrivo a Baghdad. Il 6 marzo, in serata, Francesco celebrerà la Messa – con un numero massimo di 500 fedlei – nella cattedrale di San Giuseppe, secondo il rito caldeo; le preghiere saranno recitate in caldeo – siriaco, arabo e italiano. La Messa nello stadio di Erbil (7 marzo) sarà, invece, in rito latino. Restano valide le misure preventive contro la pandemia: indossare la mascherina e sterilizzare le mani all’ingresso, sedersi secondo il sistema di distanziamento sociale e non avvicinarsi al Papa quando si entra in chiesa o nello stadio. «Ciò che è importante – conclude Sako – è che da questa visita escano rafforzate la speranza e la fiducia. Preghiamo affinché tutto si svolga in sicurezza per il ritorno della pace, della stabilità e della vita normale in Iraq e nella regione».

23 febbraio 2021