Francesco: il cardinale Simoni, «martire vivente»

Al termine dell’udienza generale, il saluto al porporato che, «da prete e vescovo, ha vissuto 28 anni in carcere. A 95 anni, continua a lavorare per la Chiesa»

«Oggi mi permetto di salutare in modo speciale un martire vivente, il cardinale Simoni». Al termine dell’udienza generale di questa mattina, 14 febbraio, il Papa ha rivolto un saluto speciale al cardinale Ernest Simoni, prima di abbracciarlo fraternamente. «Lui, da prete e vescovo – ha ricordato -, ha vissuto 28 anni in carcere, il carcere comunista dell’Albania, che forse è una delle persecuzioni più crudeli. E continua a dare testimonianza – ha aggiunto -. E come lui, tanti, tanti, tanti. Adesso ha 95 anni e continua a lavorare per la Chiesa, senza scoraggiarsi. Caro fratello, ti ringrazio per la testimonianza!».

Francesco ha ricordato quindi «le storie dei primi martiri della Chiesa, tanti, tanti. Anche qui, dove adesso c’è il Vaticano, c’è un cimitero, e tanti li hanno sepolti qui. Quando si fanno gli scavi, si trovano queste tombe. Ma anche oggi ci sono tanti martiri in tutto il mondo, tanti, forse più che all’inizio, ci sono tanti perseguitati nella fede», ha osservato.

Ancora, concludendo l’appuntamento del mercoledì il pontefice ha rivolto l’ennesimo appello per la pace. «Non dimentichiamo mai la martoriata Ucraina, la Palestina e Israele, che soffrono tanto – le sue parole -. Preghiamo per questi fratelli e sorelle che soffrono la guerra. Oggi inizia la Quaresima, andiamo avanti in questo processo di conversione e di rinnovamento interiore nell’ascolto della Parola di Dio, nella cura dei fratelli che necessitano il nostro aiuto e nell’intensificare la preghiera, soprattutto per ottenere il dono della pace nel mondo», l’esortazione.

14 febbraio 2024