Francesco: «Ho intenzione di preparare una Lettera dedicata ai bambini»
Concluso il Summit mondiale sui diritti dei più piccoli. Il documento dei 50 leader, con gli impegni a loro tutela. Padre Faltas (Gaza): «La vita che risplende tra le macerie sia segno di speranza». I bimbi: «Vorremmo un modo per tutti, nessuno escluso!»
Un documento sottoscritto da tutti i partecipanti, con otto punti che contengono gli impegni presi a favore dei giovani, e l’annuncio, da parte del Papa, di un altro testo: «Ho intenzione di preparare una Lettera, un’esortazione, non so, dedicata ai bambini». Si è concluso così il Summit mondiale sui diritti dei bambini, dal titolo “Amiamoli e proteggiamoli”, organizzato dal Pontificio Comitato per la Giornata mondiale dei bambini.
Francesco, dopo l’intervento con cui ha aperto i lavori al mattino, è tornato a parlare brevemente al termine dei sette panel che hanno visto protagonisti una cinquantina di leader mondiali: «Grazie a voi le sale del Palazzo Apostolico oggi sono diventate un “osservatorio” aperto sulla realtà dell’infanzia nel mondo intero, un’infanzia che purtroppo è spesso ferita, sfruttata, negata. La vostra presenza, la vostra esperienza e la vostra compassione hanno dato vita a un osservatorio e soprattutto a un “laboratorio”: in diversi gruppi tematici avete elaborato proposte per la tutela dei diritti dei bambini, considerandoli non come dei numeri, ma come dei volti. Tutto questo dà gloria a Dio, e a Lui noi lo affidiamo, perché il suo Santo Spirito lo renda fecondo e fruttuoso. Padre Faltas ha detto una parola, una frase che mi piace tanto: “I bambini ci guardano”. È stata anche il titolo di un film famoso. I bambini ci guardano: ci guardano per vedere come noi andiamo avanti nella vita», ha rimarcato il pontefice.
Proprio padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, ha portato la sua testimonianza dalla Palestina segnata da sedici mesi di guerra. «La pace è il diritto fondamentale dei bambini, che devono essere allontanati da qualsiasi cultura che incita all’odio e alla violenza. A Gaza i bambini hanno sofferto la fame, la sete, il freddo, il caldo, la mancanza di cura e di istruzione». In particolare, da due anni i bambini non possono andare a scuola e tanti giovani «stanno perdendo la speranza del futuro». La preoccupazione, ora, è per le conseguenze di tanti mesi di odio e distruzione: «La tregua e la tanta desiderata pace potranno dare sollievo alle necessità fisiche e materiali dei bambini, ma sarà difficile cancellare i traumi visibili e invisibili che hanno lasciato sul corpo e la mente dei piccoli. Tanti bambini sono nati in questi sedici mesi di guerra: la vita che risplende tra le macerie sia segno di speranza», ha concluso.
Tra gli altri interventi, quello dell’ex vicepresidente americano Al Gore, premio Nobel per la pace, che ha sottolineato come «la minaccia della devastazione ecologica, che comprende le crisi gemelle del clima e della biodiversità, è un peso che abbiamo posto sui figli del nostro pianeta». E ancora, ha affermato che «il nostro nuovo modo di pensare deve portare a profondi cambiamenti che trasformino i nostri attuali sistemi economici e politici, aprendo la strada a un sistema più giusto ed ecologico che ponga la giustizia ambientale e sociale al centro dei nostri piani e sforzi».
Durante il Summit, è stata letta la lettera dei bambini indirizzata a Papa Francesco: «Ti scriviamo a nome dei bambini di tutta la Terra, ti vogliamo ringraziare perché ti preoccupi per noi e per il nostro futuro, ci vuoi bene e ci proteggi. Grazie per tutto quello che fai per noi! Grazie perché ascolti le nostre domande e ti prendi del tempo per rispondere, come nella Giornata mondiale dei bambini, quel giorno, abbiamo imparato tante cose ed è stato bello sentire e capire quello che ci dicevi. Quel giorno – scrivono i piccoli – abbiamo capito che tu vuoi il nostro aiuto per cambiare il mondo: come è adesso a te non piace e non piace neanche a noi! Troppi bambini soffrono per la fame, per la guerra, per il colore della pelle diverso, per i disastri ambientali. Vorremmo un mondo più giusto, senza divisioni tra i popoli, tra ricchi e poveri, tra giovani e anziani. Un mondo – si legge nel testo – che sia anche più pulito, in cui l’inquinamento non distrugge le foreste, sporca il mare e uccide tanti animali, abbiamo capito che è più importante salvare la Terra che avere tanti soldi. Vorremmo un mondo per tutti, nessuno escluso! Un mondo in cui tutti i bambini (ma proprio tutti!) possano crescere bene, studiare, giocare, vivere sereni. Vogliamo la pace! Non vogliamo vivere in un mondo con la guerra. La guerra non si deve fare, non serve a niente: distrugge, uccide e rende tutti più tristi ma questo, ancora, certi grandi non lo sanno! Insieme a te vogliamo ripulire il mondo dalle cose brutte, colorarlo con l’amicizia e il rispetto, e aiutarti a costruire un futuro bello per tutti! È difficile? Ma se tu ci aiuti diventa più facile!».
4 febbraio 2025