Francesco e la sfida della corruzione

Un convegno in Campidoglio ha fatto il punto sui due anni di pontificato di Bergoglio. Al centro della riflessione, la lotta all’illegalità, a favore degli ultimi

Un convegno in Campidoglio ha fatto il punto sui due anni di pontificato di Bergoglio. Al centro della riflessione, la lotta all’illegalità, a favore degli ultimi

Amato dal suo popolo e non solo da quello, Papa Francesco sta combattendo con modalità inedite – salutate, per questo, con entusiasmo – contro i mali che si annidano, innanzitutto, nel cuore dell’uomo. Uno su tutti: la corruzione. Proprio a questo tema era dedicato il convegno che si è svolto ieri, giovedì 19 febbraio, in Campidoglio, organizzato dalla Lumsa e dall’associazione Buonacultura: “Il cammino e le sfide di Francesco”.

A prendere parte all’incontro c’era, tra gli altri, il presidente del Senato Pietro Grasso che ha pure curato la postfazione al testo scritto dall’allora cardinale Bergoglio sull’egoismo della corruttela: “Guarire dalla corruzione” (ediz. Emi). «Papa Francesco è il Papa della speranza – ha ricordato Grasso -, perché ha cambiato radicalmente il modo di agire della Chiesa e perché nei suoi discorsi compaiono finalmente tematiche che sembravano dimenticate, come i poveri e le periferie». Soprattutto, Francesco mostra di saper far uso della comunicazione: frasi brevi, senza subordinate e non per questo superficiali. L’innovazione del suo linguaggio «denota un’enorme capacità di farsi comprendere da tutti attraverso immagini semplici ma dalla forte carica simbolica – ha spiegato -. Le sue parole arrivano al cuore della gente perché Francesco sente l’urgenza di essere capito e di scuotere il suo uditorio».

Quello del presidente del Senato – che riconosce la distanza esistente spesso tra i politici e le drammaticità della vita quotidiana delle persone comuni – è un ringraziamento per l’impegno del Papa nella lotta all’illegalità e a favore degli ultimi. «Francesco, nella sua sfida al potere e ai potenti, ha sempre condannato senza appello e senza redenzione questo cancro della società – ha continuato -, dimostrando un’attenzione particolare ad azzerare la distanza tra il popolo e le classi dirigenti». Colpevoli, queste ultime, di non essere a volte estranee ai meccanismi del malaffare messi in piedi da quei mafiosi contro i quali Francesco ha lanciato anche una scomunica che, per essere davvero efficace però, dovrebbe trovare un seguito nella vita delle comunità, come ha ricordato Giancarlo Caselli, già Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torino e di Palermo. Secondo il magistrato, convinto che le mafie stiano sfidando Bergoglio, si onorerebbe la coraggiosa iniziativa del pontefice ripetendo ogni domenica a Messa, e in tutte le chiese, quella scomunica. Dunque quale sia il punto di arrivo del cammino di Bergoglio non possiamo saperlo, ha aggiunto ancora Grasso, ma «il percorso è tracciato e il messaggio è così chiaro che nessuno potrà più giustificarsi dicendo “non avevo capito”».

Tutto questo vale anche per i sacerdoti, le suore o i vescovi: il presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, il cardinale Francesco Coccopalmerio cita la riforma della curia invocata da Bergoglio, elogiando i due anni di Pontificato e ricordando le sfide e le numerose resistenze che il Pontefice si è trovato ad affrontare a causa del suo “personalismo”, cioè quel suo voler mettere al centro la persona umana che molti scambiano invece come retrocessione della dottrina. «Il personalismo di Papa Francesco rappresenta al meglio il suo modo di interpretare e valutare la realtà attraverso l’uomo – ha rilevato -, perché ci insegna che una persona è un valore in sé a prescindere dalle sue qualità strutturali: non conta che essa sia ricca o povera, giovane o vecchia, buona o cattiva». Il messaggio del Papa è proprio questo, conclude il porporato: «Rinnova l’invito evangelico ad amare tutti ed avere compassione. Un valore che purtroppo oggi poche persone dimostrano di conoscere, specie coloro che pretendono di essere buoni discepoli del Signore».

20 febbraio 2015