Francesco: «Dove si combattono le guerre, lì c’è la sconfitta della politica»

La visita alla sede di Scholas Occurrentes a Trastevere e il colloquio con i giovani del programma Miur sulla salute emotiva nella pandemia. Il supporto del ministro Bianchi (Istruzione) al Patto educativo globale. Il ministro Speranza (Salute): «Nessuno deve essere lasciato solo»

L’onorabilità di una nazione si misura in base al suo coinvolgimento in una guerra. Un Paese può ritenersi «moralmente sano» se non fabbrica armi e non favorisce i conflitti. Nella visita di ieri pomeriggio, 20 maggio, nella sede vaticana di Scholas Occurrentes a Palazzo San Calisto a Trastevere, Papa Francesco ha insegnato ai giovani che il test per comprendere se in un Paese si pratica o meno buona politica è verificare se prevalgono «l’armonia e l’unità» che superano ogni ostilità. Ha anche confessato che avverte «male al cuore» tutte le volte che vede «alcuni sacerdoti benedire le armi, strumenti di morte che non vanno benedetti». A chi gli ha domandato cosa possono fare le nuove generazioni per cambiare la politica affinché si diventi “fratelli tutti”, Bergoglio ha risposto di non avere «la bacchetta magica» e che la politica è «la forma più alta della carità. L’amore è politico, è sociale – le parole di Francesco -. Quando manca questa universalità dell’amore la politica si ammala, diventa cattiva». Ha spiegato che quando gli viene chiesto un parere sullo “stato di salute” della politica nel mondo, risponde di guardare dove si combattono le guerre. «Lì c’è la sconfitta della politica – ha proseguito il Papa -. Una politica che non è capace di dialogare per evitare la guerra ha perso la sua vocazione di armonia. La politica non è un arrivo ma un cammino, un avviare processi. La sfiducia nella politica viene perché la si confonde con una impresa».

Al suo arrivo a Palazzo San Calisto, Francesco è stato accolto dal direttore di Scholas José Maria del Corral e dai giovani che hanno partecipato alla prima parte del programma sostenuto dal ministero dell’Istruzione italiano sui temi della salute emotiva durante la pandemia. Dopo aver recitato l’incipit della Divina Commedia, i ragazzi hanno accompagnato Bergoglio nella visita suonando una lira e spiegandogli che, seppur costretti in casa per la quarantena, hanno portato il loro contributo all’esterno mentalmente. «La chiave della vita è uscire, se si rimane in se stessi ci si corrompe», ha detto il Papa spronandoli a proseguire nella missione di Scholas – nata in Argentina quando Bergoglio era arcivescovo di Buenos Aires – cioè rispondere alla chiamata a creare la cultura dell’incontro, a costo anche di rischiare: Infatti «Scholas non può essere compresa senza questo atteggiamento di rischio», ha aggiunto Francesco.

La vocazione del progetto per i giovani ha incontrato il parere favorevole del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che a nome del governo italiano ha offerto supporto e aiuto al Patto educativo globale. Pensando alla scuola post pandemia Bianchi la immagina come Scholas: «Affettuosa, che ascolta, che insegna a rispettare il prossimo». Primo passo per dare voce agli altri può essere l’incontro internazionale che si spera di organizzare tra novembre e dicembre, «per uscire dalla quarantena degli animi» ha detto Bianchi. Il ministro alla Salute Roberto Speranza, donando al Papa il disegno realizzato dalla figlia più piccola – che proprio ieri ha compiuto 8 anni – ha detto che con il Covid-19 abbiamo tutti ricevuto «una lezione durissima» dalla quale bisogna imparare per costruire un futuro migliore. Sulla sanità il «punto fondamentale è che nessuno deve essere lasciato da solo. Non conta il denaro o il colore della pelle, essere curati è un diritto di tutti e nessuno sarà in salvo finché non lo saranno tutti».

Durante l’incontro, Papa Francesco si è collegato con gli studenti delle nuove sedi Scholas di Sydney, in Australia, Valencia, in Spagna, e Washington, negli Usa. Ha salutato anche i giovani che in Argentina, sua terra natale, partecipano al programma di prevenzione delle dipendenze che Scholas porta avanti nella zona de El Impenetrable, provincia del Chaco.

21 maggio 2021