Francesco: «Da Trieste rinnoviamo l’impegno per la pace»

L’Angelus al termine della Messa conclusiva della 50ª Settimana sociale. Il ricordo di Ucraina, Palestina e Israele, Sudan, Myanmar e di «ogni popolo che soffre per la guerra»

«Da questa città rinnoviamo il nostro impegno a pregare e operare per la pace: per la martoriata Ucraina, per la Palestina e Israele, per il Sudan, il Myanmar e ogni popolo che soffre per la guerra». Sono le parole con cui Papa Francesco ha concluso ieri, 7 luglio, la preghiera dell’Angelus da Trieste. Più precisamente, da piazza dell’Unità d’Italia, al termine della Messa presieduta a conclusione della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia.

Salutando le persone radunate «in questa piazza tanto suggestiva», dopo il ringraziamento al vescovo e a quanti hanno organizzato e collaborato ai lavori della Settimana, ha aggiunto: «Assicuro la mia vicinanza ai malati, ai carcerati, ai migranti, a tutti coloro che fanno più fatica. Trieste – ha affermato – è una di quelle città che hanno la vocazione di far incontrare genti diverse. Anzitutto perché è un porto, e un porto importante, e poi perché si trova all’incrocio tra l’Italia, l’Europa centrale e i Balcani».

In queste situazioni, «la sfida per la comunità ecclesiale e per quella civile è di saper coniugare l’apertura e la stabilità, l’accoglienza e l’identità. Avete le carte in regola per affrontare questa sfida – l’omaggio del Papa ai triestini -. Come cristiani abbiamo il Vangelo, che dà senso e speranza alla nostra vita; e come cittadini avete la Costituzione, bussola affidabile per il cammino della democrazia. E allora, avanti! Senza paura, aperti e saldi nei valori umani e cristiani, accoglienti ma senza compromessi sulla dignità umana».

8 luglio 2024