Francesco al Ccee: l’Europa sia «madre che offre speranze di vita»

Il messaggio ai partecipanti all’incontro di Sarajevo promosso dal Consiglio delle conferenze episcopali sulle opere di misericordia

Il messaggio ai partecipanti all’incontro di Sarajevo promosso dal Consiglio delle conferenze episcopali sulle opere di misericordia

È un «nuovo umanesimo europeo» il “sogno” che Papa Francesco affida al suo messaggio di saluto ai partecipanti dell’incontro che si apre oggi, 16 settembre, a Sarajevo sulle Opere di misericordia in Europa, promosso dalla commissione del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa “Caritas in veritate” e da un gruppo di organismi ecclesiali operanti nei Paesi Ue. Un testo indirizzato al cardinale presidente del Ccee Peter Erdo, nel quale il pontefice mette l’accento sulla sollecitudine di tutti i credenti verso quanti si trovano nel bisogno: «Poveri migranti, rifugiati, carcerati, disoccupati, malati nel corpo e nello spirito».

Per contribuire alla rinascita dell’Europa, prosegue il Papa, «la Chiesa, madre premurosa, si sforza di andare incontro con amore alle ferite dell’umanità per risanarle col balsamo della misericordia divina. Pertanto, incoraggio voi, rappresentanti dell’episcopato europeo, a coinvolgere sempre più le vostre comunità e le diverse realtà caritative e assistenziali nell’impegno ad annunciare il Vangelo a quanti hanno smarrito per varie cause l’orientamento della loro vita».

Ancora, da Francesco arriva anche l’esortazione ad «individuare strade e percorsi nuovi per garantire a quanti vivono o giungono in Europa le capacità di integrazione, dialogo e rinascita per diventare un’unica famiglia di popoli».

16 settembre 2016