Francesco ai giovani della Thailandia: «Il Signore conta su di voi»

La Messa nella cattedrale dell’Assunzione, a Bangkok. Prima l’incontro con il clero, i vescovi e i leader religiosi. L’appello: «Porre fine al flagello della tratta»

Prima l’incontro con il clero, nella parrocchia di San Pietro, e l’invito a «proclamare la fede “in dialetto”, alla maniera in cui una madre canta la ninna nanna al suo bambino», senza avere paura di «inculturare il Vangelo sempre di più» e senza «cedere alla tentazione di pensare che siete pochi». Quindi  l’appuntamento con i vescovi della Thailandia e della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc), parlando di missione e di passione per il popolo: «Voi – le parole di Francesco – portate sulle vostre spalle le preoccupazioni della vostra gente, di fronte al flagello delle droghe e al traffico di persone, alla necessità di occuparsi di un gran numero di migranti e rifugiati, alle cattive condizioni di lavoro, allo sfruttamento del lavoro subito da molti, come pure alla disuguaglianza economica e sociale che esiste tra i ricchi e i poveri». Infine l’incontro con i leader religiosi, nella Chulalongkorn University di Bangkok, con l’appello a «porre fine» al «flagello» della tratta e alle «tante schiavitù che persistono ai nostri giorni» e l’invito al dialogo interreligioso, l’esortazione a «offrire un nuovo paradigma per la risoluzione dei conflitti e la salvaguardia del creato» e, ancora, a resistere a quella «omogenizzazione» dei giovani che produce «distruzione culturale».

35 anni dopo quella di Giovanni Paolo II, la visita di Papa Francesco in Thailandia tocca, a uno a uno, tutti i punti cruciali che sono davanti alla piccola comunità di cristiani, in un Paese a stragrande maggioranza buddista. Ne incontra tutte le componenti. Su tutte, i giovani, per i quali nella giornata di oggi, 22 novembre, presiede la Messa nella cattedrale dell’Assunzione, a Bangkok, ultimo appuntamento pubblico del viaggio in Thailandia. «Il Signore sa che attraverso di voi, giovani, entra il futuro in queste terre e nel mondo, e conta su di con voi per portare avanti la sua missione oggi», le parole di Francesco, che ai ragazzi thailandesi ha assicurato: «Come aveva un disegno per il popolo eletto, così Dio ha un disegno anche per ognuno di voi. Lui è il primo a sognare di invitarci tutti a un banchetto che dobbiamo preparare insieme, lui e noi, come comunità: il banchetto del suo Regno da cui nessuno può restare fuori».

Riconosce, Francesco, la tentazione dell’incredulità e dell’amarezza che «raffreddano il cuore». Eppure, aggiunge rivolto ai giovani, «voi siete eredi di una magnifica storia di evangelizzazione che vi è stata trasmessa come un tesoro sacro. Questa bella cattedrale è testimone della fede in Cristo che hanno avuto i vostri antenati: la loro fedeltà, profondamente radicata, li ha spinti a compiere buone opere, a costruire l’altro tempio, ancora più bello, composto da pietre vive per poter portare l’amore misericordioso di Dio alle persone del loro tempo». Quindi l’esortazione: «Essere ben radicati nella fede dei nostri anziani: padri, nonni e maestri. Non per restare prigionieri del passato, ma per imparare ad avere quel coraggio che può aiutarci a rispondere alle nuove situazioni storiche». Nelle parole del Papa, «è impossibile che uno cresca se non ha radici forti che aiutino a stare bene in piedi e attaccato alla terra. È facile volare via quando non si sa dove attaccarsi, dove fissarsi». Quindi l’invito finale: «Mantenere viva la gioia e non aver paura di guardare al futuro con fiducia. Sappiate che il Signore vi sta aspettando per preparare e celebrare la festa del suo Regno».

22 novembre 2019