«Francesco, a te piace giocare a calcio?»

Domande divertenti e temi più seri nelle letterine indirizzate al Papa dai bambini: un libro le racconta. Il ricavato ai pazienti del dispensario Santa Marta

Domande divertenti e temi più seri nelle letterine indirizzate al Papa dai bambini: un libro le racconta. Il ricavato ai pazienti del dispensario Santa Marta

Le porte dell’Ufficio di corrispondenza del Vaticano si sono aperte per la giornalista Alessandra Buzzetti, che ne ha fatto uscire una raccolta di lettere dirette a papa Francesco che brilla per originalità e stile: quelle dei bambini. Spesso fanno sorridere: «A te piace giocare a calcio? Perché volevo organizzare una partita di calcio», chiede Cristiano dalla Lombardia. «La mia prima confessione era stata super emozionante e, dopo che ho detto i miei peccati, mi ero sentita libera, leggera e non ero più emozionata!!!», racconta poi Maddalena dalle Dolomiti, una pagina più in là Barbara invece si lamenta perché il Papa dice che i bambini non vanno castigati ma «mia mamma non lo vuole capire».

Edita da Gallucci con il titolo Letterine a Papa Francesco. Il dialogo tra i bambini e il pontefice attraverso i messaggi che arrivano in Vaticano, è un’opera a sfondo benefico: il ricavato sarà infatti devoluto a sostegno dei piccoli pazienti del Dispensario pediatrico Santa Marta. Basta iniziare a leggere per constatare che tra le pagine scorre la storia di tutti i giorni, vista con occhi che la grande storia spesso dimentica. Le considerazioni che arrivano al Papa sono le più disparate. Il quinto capitolo è interamente a tema sportivo, “Tornavamo dallo stadio felici”, ed è particolarmente buffo: «Ti sto scrivendo questa lettera per farti gli auguri di San Francesco. Io ti saluto e ricordati che tu e Totti siete i miei miti, eh».

Nel secondo capitolo, “Confidenze”, le questioni invece si fanno più “scottanti” e spuntano un paio di missive che affrontano il tema della vocazione, come quella di John dal Minnesota: «Mi piacerebbe molto diventare prete. Per favore prega per questo mio proposito perché alcune volte mi viene il desiderio di avere una moglie. Io so che è naturale, ma io realmente voglio fare la scelta giusta». I bambini sono capaci di toccare corde profonde e non girano lo sguardo neanche di fronte alla violenza: «Ho sentito della coppia cristiana arsa viva», scrive Aziz dal Pakistan. «Mi dispiace molto per loro e ti chiedo scusa. Ti voglio dire che gli autori di questo terribile omicidio sono stupidi e incoscienti. Loro non sanno cos’è l’Islam».

Tutti hanno un sincero entusiasmo per Francesco, e gli attestati di stima non si limitano ai cattolici, arrivano anche da bambini di altre religioni: Caro Papa, io sono straniero e di religione musulmana anche se sto studiando la religione cattolica. Ho visto che sei andato in Albania, sai, io vengo da lì e mi è piaciuto». Le lettere sono intervallate da brani tratti dalle omelie del Pontefice e rendono la vivacità di un ipotetico dialogo a distanza, che per Francesco non è per nulla ipotetico: «Queste cose mi fanno bene al cuore», dice a Buzzetti il Papa, e leggere questo libro fa bene un po’ a tutti.

 

7 gennaio 2016