Francesco a San Giovanni nella festa della dedicazione

Durante la celebrazione, il conferimento del mandato ai membri delle equipe pastorali. Sull'altare una nuova croce pensile e un nuovo ambone. L'omaggio di De Donatis: un volume con le catechesi su Gaudete et exsultate

Domani, sabato 9 novembre, la Chiesa di Roma festeggia la dedicazione della sua cattedrale, la basilica di San Giovanni in Laterano, stringendosi ancora una volta intorno al suo vescovo. Alle 17.30 infatti sarà proprio Papa Francesco a presiedere la celebrazione eucaristica, indossando una casula cucita per l’occasione in un monastero romano, il cui decoro riprende la croce dell’abside lateranense. «Nel fregio anteriore centrale è raffigurato il battesimo di san Giovanni Battista – spiega il direttore dell’Ufficio liturgico diocesano padre Giuseppe Midili -; nel fregio posteriore sono raffigurate la Fenice, che secondo il Bestiario medioevale quando sta morendo punta verso il sole, viene bruciata e risorge dalle proprie ceneri ed è simbolo della risurrezione, e la palma con i datteri, simbolo della gioia della Gerusalemme celeste».

La casula del pontefice non sarà l’unica novità, nella celebrazione di domani. Nella basilica che contiene la cattedra del vescovo di Roma potranno essere ammirati anche un nuovo ambone e una nuova croce pensile. L’ambone, sottolinea ancora padre Midili, «è il luogo liturgico della Parola di Dio. Il nuovo ambone verrà benedetto dal pontefice con la consegna del Lezionario ai lettori, perché ciò che benedice l’ambone è la proclamazione della Parola». Realizzato in marmo da un’antica lastra di marmo della basilica costantiniana – e firmato da Arte Poli di Verona -, ha la forma tipica dell’ambone romano e ripropone lo stile già presente nell’altare e nella cattedra papale. Nel prospetto laterale sono riprodotti lo stemma del Santo Padre e quello del cardinale vicario. Accanto, sarà collocata la colonna del cero pasquale.

Durante la celebrazione nella festa della dedicazione sarà visibile per la prima volta anche un nuovo crocifisso in lamina dorata, opera del maestro Stefano Lazzari della Bottega Tifernate di Città di Castello (Perugia). «Una croce pensile – ancora le parole di padre Midili – che riproduce la croce processionale di Nicola di Guardiagrele, fusa nel 1451 e attualmente conservata nel Museo Lateranense». Nuove anche le preghiere che il Papa pronuncerà durante la celebrazione: la colletta, l’orazione sulle offerte, il prefazio e l’orazione dopo la comunione. «In sostanza – anticipa il direttore dell’Ufficio liturgico diocesano – è stato composto un nuovo formulario proprio della Messa della festa di dedicazione della basilica di San Giovanni in Laterano». Anche i testi della Messa cantati avranno una nuova melodia: il Signore Pietà, il Gloria, il Santo, l’Agnello di Dio. I brani saranno eseguiti da un coro composto da seminaristi del Pontificio Seminario Romano Maggiore, dell’Almo Collegio Capranica e del Collegio Diocesano Redemptoris Mater, diretti dal maestro Nikolay Bogatzky; organista Giandomenico Piermarini. Il servizio liturgico invece sarà affidato ai seminaristi del Seminario della Madonna del Divino Amore.

Sull’altare accanto a Francesco, come concelebranti, il cardinale vicario Angelo De Donatis e i vescovi ausiliari della diocesi. Proprio De Donatis offrirà al pontefice un omaggio: un volume edito da Lev che raccoglie le catechesi tenute dal vicario stesso, da monsignor Marco Frisina e da don Gabriele Faraghini sull’esortazione apostolica Gaudete et exsultate, che hanno scandito il cammino della diocesi di Roma durante lo scorso anno pastorale. Il titolo: “La santità è il volto più bello della Chiesa”. Quindi, a segnare la continuità del cammino, prima del termine della Messa sarà proprio Francesco a conferire il mandato alle equipe pastorali. L’ultima tappa di un percorso iniziato sempre con la presenza di Papa Francesco in cattedrale il 9 maggio scorso, con l’assemblea diocesana. Quindi il 24 giugno, durante la celebrazione dei Vespri nella solennità della natività di san Giovanni Battista, il cardinale De Donatis aveva consegnato all’assemblea «gli obiettivi essenziali e le linee pastorali» per il 2019-2020. Poi, a settembre, gli incontri per i diversi operatori impegnati nell’ascolto dei giovani, dei poveri e degli ammalati, delle famiglie.

8 novembre 2019