Forum famiglie: «Rilanciare l’affido oggi è più che mai necessario»

Dalle 5 associazioni del coordinamento impegnate nel settore, una lettera aperta ai direttori dei quotidiani per chiedere di raccontare anche le «belle storie»

«In queste ore stiamo assistendo a fatti che non saremmo mai riusciti ad immaginare. Siamo certi che la giustizia farà il suo corso portando chiarezza sulla vicenda, chiediamo esemplarità nella pena, che non ci sia nessuno sconto per i responsabili di atti tanto gravi, perché con i bambini non si scherza e perché, per colpa di poche persone, non si metta in dubbio una legge e un’esperienza che ha fatto a tanti bambini e a tante famiglie del bene». Si apre con queste parole la lettera aperta che le cinque associazioni del Forum famiglie che si occupano di affido familiare (Associazione Famiglie per l’Accoglienza, Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, Azione per Famiglie Nuove, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Progetto Famiglia) hanno indirizzato ai direttori dei principali quotidiani nazionali dopo il polverone sollevato dall’inchiesta “Angeli e demoni” sugli affidi in Val d’Enza, in provincia di Reggio Emilia.

«Sono tante le belle e buone storie di accoglienza affidataria, progetti adeguatamente gestiti pur nelle difficoltà di un sistema fragile, che hanno garantito a tanti bambini la serenità necessaria per crescere in modo sano e alle loro famiglie di riprendersi da difficoltà che nella solitudine non avrebbero superato – si legge nel testo -. Ma in questi giorni di ciò non si è parlato». Di qui la richiesta di «raccontare anche queste belle storie, senza nascondere le criticità, come reale punto di partenza per riflettere sui limiti di una normativa che evidentemente non tutela fino in fondo i bambini. È necessario, osservano i firmatari della lettera, «riconoscere l’impegno di tante famiglie che generosamente e gratuitamente si mettono a disposizione, la serietà e il senso di responsabilità di professionisti e istituzioni che lavorano barcamenandosi nella mancanza di risorse. In questo modo siamo riusciti a garantire un sufficiente grado di benessere a molti bambini. A volte, anche molto di più di sufficiente».

I responsabili delle associazioni non hanno dubbi: «Rilanciare l’affido familiare oggi è più che mai necessario. Da decenni – commentano – ormai osserviamo come la rete familiare, che ha nel passato garantito la cura dei figli, si sia indebolita»: il riferimento è ai nuclei sempre meno numerosi, alle distanze crescenti e al disagio che aumenta. «Ma dal nostro punto di osservazione, la famiglia è ancora ciò che permette al Paese di non sprofondare, non solo perché le famiglie si autosostengono ma anche perché si mettono a disposizione di quante tra loro sono in difficoltà». È indubbio che «l’apparato normativo che regola il sistema di tutela di bambini e ragazzi evidentemente ha bisogno di essere applicato nella sua completezza e sicuramente rivisto in alcune sue parti – è la riflessione che arriva dal mondo delle associazioni – ma questo richiede un dibattito sereno, che raccolga le esperienze di tutti gli attori del complesso sistema dell’affido familiare: servizi socio-sanitari, tribunali per i minorenni, associazionismo, scuola. Puntare ora il dito su uno di questi per cercare la falla del sistema non può portare a nessun risultato, se non quello di demotivare le famiglie a mettersi a disposizione di un bambino la cui famiglia è in difficoltà».

Oggi allora «l’emergenza è punire quanti abusano del proprio ruolo, mettere mano al sistema chiudendone le falle, ma anche scommettere sul rilancio dell’affido». Un compito per il quale le cinque associazioni si mettono a disposizione, per «contribuire non solo a una positiva narrazione dell’affido familiare ma anche per portare contributi e proposte al fine di migliorare la legge 184/83 e le sue modifiche, perché l’istituto dell’affido possa essere un vero strumento di tutela e di prevenzione dell’abbandono per i bambini e di sostegno alle famiglie in difficoltà».

2 luglio 2019