Forum famiglie, «L’Italia, ambasciatore delle lobby Lgbt»

Il presidente Belletti denuncia alcune posizioni assunte dal governo italiano a livello internazionale, «passate sotto silenzio ma non per questo meno gravi», testimonianza dell’impegno occidentale contro la famigliaIl Forum nazionale delle associazioni familiari, per bocca del presidente Francesco Belletti, denuncia alcune posizioni del governo italiano sulla famiglia assunte a livello internazionale, «passate sotto silenzio ma non per questo meno gravi». All’Onu, spiega Belletti, «il nostro Paese, insieme ai Paesi ricchi, ha votato contro una risoluzione presentata da Paesi in via di sviluppo che chiedeva maggiore tutela della famiglia». Perché, è la domanda di Belletti, «il governo italiano non ha votato questa risoluzione che voleva solo “promuovere” la famiglia naturale, tra l’altro una delle istituzioni alla base della nostra Costituzione? C’era qualcosa di sbagliato in quella risoluzione oppure è solo l’ennesimo episodio di una guerra senza quartiere contro la famiglia “naturale”?».

Non si tratta, secondo il presidente del Forum famiglie, di un episodio isolato. In occasione del semestre di guida italiano dell’Unione europea, riferisce, il governo italiano ha organizzato, il 28 ottobre scorso, una “Conferenza di alto livello” sul tema “Far fronte alla discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere: prossimi passi nella definizione delle politiche Ue e dei Paesi membri”. Tra i protagonisti, ricorda Belletti, «Ivan Scalfarotto, sottosegretario a Riforme e rapporti col Parlamento, e la commissaria uscente alla Giustizia Martine Reicherts, che, davanti a 250 responsabili politici e attivisti nel campo dei diritti omosessuali provenienti da tutta l’Ue, ha chiesto risposte politiche efficaci e mirate, proponendo scorciatoie deliberative, come la “cooperazione rafforzata”, che consentirebbe di vincere la resistenza di quegli Stati che si ostinano a non riconoscere le richieste della lobby».

L’impegno occidentale contro la famiglia, come ha ricordato la Federazione europea delle associazioni familiari, «mostra con chiarezza la crescente distanza tra le visioni politiche sulla sessualità umana e sulla famiglia, tra l’Oriente e l’Occidente europeo, tra i cittadini e alcuni gruppi lobbistici ben finanziati», denuncia il presidente del Forum. Il 28 ottobre, conclude, «la presidenza italiana ha spianato la strada all’Agenda Lgbt all’interno del Consiglio Ue. Come agirà la presidenza della Lituania, nel prossimo semestre? Riuscirà ad arrivare ai politici dell’Unione europea la crescente preoccupazione popolare diffusa in tutta Europa a favore della famiglia naturale? Il nuovo semestre ce lo dirà».

5 novembre 2014