Fondazione Di Liegro: i volontari, “costruttori di solidarietà”
Musicoterapia, teatro, narrativa, fotografia: sono solo alcune delle attività in cui si impegnano i 18 giovani e meno giovani premiati nell’evento “Volontariato è benessere sociale”
«Il vero compito del volontariato è nel contatto con gli emarginati, perché i poveri hanno bisogno più di persone che di cose». Lo diceva più di 30 anni fa don Luigi Di Liegro, fondatore e primo direttore della Caritas di Roma. Un concetto più che mai attuale, specie in una società che si confronta con crescenti disuguaglianze, incarnato dalla Fondazione Don Luigi Di Liegro che da oltre vent’anni, grazie anche alla formazione di 2.500 volontari, offre ascolto, supporto e orientamento alle persone con disagio psichico.
Sabato 9 novembre, durante l’evento “Volontariato è benessere sociale”, si è svolta la premiazione “Costruire la solidarietà”, con la quale sono stati riconosciuti i meriti di 18 volontari, giovani e meno giovani, impegnati in diverse attività, dalla musicoterapia al teatro, dalla narrativa alla fotografia. Un segnale importante in un momento storico in cui, secondo recenti dati Istat, si registra una diminuzione del numero di volontari in Italia. «La premiazione serve per ricordare quanto incide un volontario preparato nel settore della salute mentale e del disagio psichico», ha affermato Luigina Di Liegro, segretaria della Fondazione.
Annualmente viene promosso un corso di formazione rivolto a junior e senior. «Il volontariato è benessere sociale perché la partecipazione civica è sale della democrazia – ha proseguito Di Liegro -. Dovrebbe coinvolgere tutti i cittadini, ma in modo particolare coloro che, animati dalla fede, mettono in pratica gesti di carità, azioni concrete di solidarietà che richiedono competenze specifiche nell’interagire con gli altri. Per questo dal 2005 la Fondazione promuove percorsi formativi per quanti vogliono conoscere il disagio psichico e adoperarsi per migliorare le vite delle persone che ne soffrono, aiutando anche sé stessi. Abbiamo costituito una vera comunità che opera per il bene comune, non ideologica».
Alessandra, pensionata, ha trovato nel volontariato un modo per dare senso al suo tempo libero. Per svolgere il suo compito «con consapevolezza» ha partecipato a due corsi di formazione. Attraverso questa esperienza ha imparato che «siamo tutti fragili» e che «stare accanto a una persona che si trova in un momento di difficoltà è un dono reciproco». Ogni venerdì fa volontariato nel reparto servizio psichiatrico diagnosi e cura dell’Ospedale San Filippo Neri. «Condividiamo momenti di socializzazione – ha raccontato -. Prepariamo tisane, biscotti, giochiamo, parliamo. Non conosciamo la diagnosi del paziente perché il nostro obiettivo è l’incontro umano. Crediamo nello scambio, anche nel silenzio, semplicemente stando insieme».
Francesca ha 22 anni e svolge volontariato nei laboratori di arte terapia. «Ho sempre voluto rendermi utile per il prossimo – ha detto -. Questo servizio mi ha permesso di affinare la mia empatia e di acquisire una maggiore consapevolezza delle difficoltà che ci sono nel mondo, ottenendo in cambio immensa gioia nel vedere come il mio contributo possa migliorare la vita degli altri». Lo psichiatra Michele Di Nunzio si è soffermato sul legame tra pianificazione urbana e salute mentale. Una città come Roma «tende a depersonalizzare chi la abita – ha dichiarato -. È molto gratificante per il turista, ma viverci è una un’esperienza completamente diversa. Quando una città è male organizzata soffrono tutti, a partire dai giovani che non hanno luoghi di aggregazione. Tutto ciò che aggrega serve a ridurre la solitudine». Per scongiurare questo vuoto, lo psichiatra ritiene che il volontariato rappresenti «una risorsa dirompente perché aggrega e con modalità valoriali. Nel volontariato è possibile riappropriarsi dell’essenza della vita».
In collegamento da Milano, Vittorio Sironi, neurochirurgo, storico e antropologo, ha sottolineato i benefici terapeutici della musica che «crea suggestioni ed emozioni favorendo la salute mentale. Sollecitando il corpo, il cervello e la mente, è un ottimo fattore di benessere e di cura per le malattie neurodegenerative e per i disagi psichici. La musica agisce positivamente perché aiuta i malati e favorisce l’azione terapeutica».
11 novembre 2024