Il volontariato come impegno vissuto soprattutto «in prima persona, al femminile». È la cifra del Premio del volontariato internazionale della Focsiv, assegnato sabato 2 dicembre a tre donne: Anna Dedola, project manager Cope Iringa – Tanzania; Khadija Tirha, volontaria in Servizio civile per Lvia Italia in Piemonte; Alganesc Fessaha, presidente di Gandhi Charity, candidata dal Centro missionario di Trento. «Tre età della vita, terre di origine lontane tra loro, culture diverse, ma un unico comune denominatore come scelta personale di un’intera esistenza: il garantire e tutelare il diritto alla dignità di esseri umani per tutti – ha affermato il presidente Focsiv Gianfranco Cattai -. È questo il valore profondo del volontariato che si adopera per l’altro, che si impegna nella crescita dei Paesi di origine, che crede nei diritti umani, applicandoli ogni giorno in ciò che realizza».

Ai vincitori del Premio si affiancano, come nelle scorse edizioni, le menzioni speciali consegnate al sindaco di Catania Enzo Bianco, come «riconoscimento per il grande valore della solidarietà dimostrata dalla cittadinanza catanese verso i tanti migranti arrivati nel loro porto dal mare», a John Mpaliza, camminatore di pace, «impegnato nel ricordare il dramma vissuto dalla povera popolazione della sua ricca terra di origine», la Repubblica Democratica del Congo. Ancora, menzione speciale anche per il venerabile Alessandro Nottegar, fondatore della Comunità Regina Pacis a Verona, ritirata dalla figlia Chiara. «Sono i volontari le risorse preziose per la crescita culturale e sociale dei propri paesi, ma, soprattutto, sono portatori di un patrimonio di esperienze, valori e competenze capaci di generare un processo propositivo di inclusione ed integrazione nelle proprie comunità per il bene comune», ha concluso Cattai.

4 dicembre 2017