All’inizio del suo mandato quadriennale alla guida della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), il nuovo presidente Mario Ungaro scrive a tutti i direttori e amministratori delle testate aderenti, invitandoli a «camminare insieme» e a «guardare al nostro passato per costruire il nostro oggi e il nostro domani». Ungaro parla del radicamento sperimentato quotidianamente «nel lavoro giornalistico a servizio delle nostre Chiese locali e nell’impegno come presidi di democrazia non solo nei nostri singoli territori di diffusione ma in tutto il Paese vivendo, secondo il mandato che Papa Francesco ci ha affidato nell’Udienza del dicembre 2017, “la prossimità alla gente delle città e dei paesi e leggendo gli avvenimenti alla luce del Vangelo e del Magistero della Chiesa”».

Volgendo quindi lo sguardo alle «sfide che interpellano il nostro essere comunicatori (e quindi uomini di comunione) in una società dove ogni persona diventa una notizia», il presidente Fisc cita «la sempre più qualificata presenza delle nostre testate in ambito digitale senza, per questo, “tradire” quella realtà “di carta” da cui tutti proveniamo, a cui rimaniamo fedeli e che ci permette di raggiungere ancora il maggior numero dei nostri lettori». In questo senso, prosegue, appare «quanto mai significativa la scelta del Consiglio nazionale di costituire una commissione che sarà chiamata ad occuparsi dell’innovazione e che cercherà di mettere in rete le esperienze già presenti, individuando nuove strade da offrire a tutti».

Ancora, Ungaro ricorda la collaborazione con «altre realtà importanti impegnate nel mondo delle comunicazioni sociali nell’ambito della Chiesa cattolica italiana (Avvenire, Tv2000, Sir, Corallo, Radio InBlu, Acec, Copercom…) grazie al coordinamento dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei». Per il presidente Fisc, «questa sinergia ha dato anche nel recente passato ottimi risultati e potrà rappresentare uno stimolo e un arricchimento ulteriori per la Federazione e per le singole testate in modo particolare nell’impegno formativo delle nostre redazioni».

Ultimo punto: la Federazione, spiega Ungaro, «è impegnata ad accompagnare l’annunciata revisione della legge statale sui contributi all’editoria ma anche nell’intraprendere percorsi che portino ad un riconoscimento legislativo del volontariato giornalistico, come peraltro avviene già in altri settori della vita sociale del nostro Paese».

22 gennaio 2020