Firmato a Sant’Egidio l’appello per il Centrafrica

Presso la Comunità la dichiarazione congiunta di 9 tra i protagonisti della vita politica del Paese. L’obiettivo: normalizzare dopo anni di guerra civile

Nella sede della Comunità trasteverina la dichiarazione congiunta di 9 tra i protagonisti della vita politica del Paese. L’obiettivo: normalizzare dopo anni di guerra civile

Prima l’approvazione della nuova Costituzione, quindi le elezioni presidenziali e legislative e la legittimazione di un governo democratico. Questi i passi che accompagneranno il Centrafrica verso la «ricostruzione politica, istituzionale, economica e morale». A delinearli, sabato 28 febbraio nella sede della Comunità di Sant’Egidio, nove fra i protagonisti della vita politica del Centrafrica, tra i quali quattro ex primi ministri, la vice presidente del Parlamento di transizione e la presidente del Comitato per il “Forum nazionale di Bangui”, che coordina il processo di ricostruzione e pacificazione del Paese, che sta uscendo da anni di crisi. Tutti firmatari di una dichiarazione congiunta, con l’obiettivo di arrivare finalmente a una normalizzazione della situazione.

La Repubblica Centrafricana, ricordano infatti dalla Comunità di Sant’Egidio, «è preda da anni di una guerra civile che, su una popolazione di 5 milioni di abitanti, ha provocato oltre 400mila rifugiati e 1 milione di sfollati interni». Proprio per questo ricondurre la situazione alla normalità, come auspicato dalla comunità internazionale, «darebbe un contributo significativo anche alla stabilizzazione di situazioni di crisi nei Paesi confinanti, dal Ciad, al Sud Sudan, alla Repubblica democratica del Congo». Una direzione, questa, nella quale l’impegno della Comunità trasteverina ha riscosso già un primo successo nel novembre 2013, con la firma nella capitale Bangui del Patto repubblicano, sottoscritto dalle autorità di transizione sotto gli auspici della comunità internazionale.

A margine della conferenza stampa di presentazione dell’appello, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, ha ricordato che in Centrafrica «non è in atto un conflitto religioso né una guerra per bande; c’è invece una società che è stata abbandonata dalla politica. Ora la politica deve riprendere il proprio ruolo; e l’accordo firmato tra le maggiori personalità del Paese è un segnale di speranza per tutti».

La firma dell’accordo è stata salutata con particolare soddisfazione dal presidente del Congo Brazzaville, Denise Sassou-Nguesso, mediatore internazionale per il Centrafrica, che ha visitato la Comunità di Sant’Egidio e si è congratulato con i partecipanti ai lavori. Tra i presenti ala conferenza stampa, la vice presidente del Parlamento Léa Koyassouma Doumta ha illustrato il lavoro condotto all’interno del Paese per mobilitare la popolazione attorno al progetto di pacificazione; un altro ex primo ministro, Martin Ziguele, ha sottolineato l’esigenza che la comunità internazionale continui a garantire aiuti economici e sicurezza al Paese.

2 marzo 2015