Figliuolo a Sant’Egidio: «Le dosi di vaccino ci sono. Possibile richiamo per tutti»

Il commissario all’emergenza Covid nella sede della Scuola di italiano della Comunità. Il presidente Impagliazzo: «La ripartenza del Paese è vera se coinvolge anche gli ultimi»

I circa due milioni di operatori sanitari italiani in prima linea nella lotta contro il Covid-19 «vanno tutti protetti», da chi opera nelle corsie degli ospedali ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta. Tutti «andranno messi in ulteriore sicurezza. La macchina organizzativa è pronta e le dosi ci sono». Il commissario all’emergenza Covid generale Francesco Paolo Figliuolo ha fatto il punto sulla situazione vaccinale in Italia in occasione della visita di ieri sera, 27 settembre, nella sede della Scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio a Palazzo Leopardi, «un importante ascensore sociale» che favorisce l’integrazione di centinaia di persone.

In Italia circa il 78% della popolazione over 12 è vaccinata e ieri sono state superati i 42 milioni di inoculazioni. Con il via libera del Comitato tecnico scientifico alla terza dose di vaccino per gli over 80, gli ospiti delle residenze sanitarie assistite – complessivamente una platea di circa 4milioni e mezzo di persone – e gli operatori sanitari più esposti al contagio, il generale ha specificato che, sentito il parere del coordinatore del Cts Franco Locatelli, si è «sostanzialmente d’accordo che la classificazione dei sanitari più a rischio è meramente accademica. L’importante è aver terminato da almeno sei mesi il ciclo vaccinale. Le dosi ci sono – ha ribadito – quindi si può procedere in parallelo. Le classificazioni vanno bene laddove si dovessero presentare più operatori, passa avanti chi è più a rischio». Assicurando la disponibilità di dosi, il generale ha rimarcato che è possibile fare «una dose di richiamo a tutta la popolazione che vuole vaccinarsi». Riflettendo sul fatto che tra le forze di polizia circa il 17% non è ancora vaccinato, ha lanciato un appello «a tutti i colleghi delle forze armate e delle forze dell’ordine a vaccinarsi perché è importante soprattutto per loro ma anche per chi gli sta intorno».

L’accordo tra la struttura commissariale e la Comunità di Trastevere è stato siglato nel mese di luglio con l’inaugurazione del Centro vaccinazioni Sant’Egidio nel complesso dell’ex San Gallicano, attivo due giorni a settimana, dove sono già stati immunizzate con due dosi di Moderna o una di Johnson & Johnson 5.200 persone fragili come senza fissa dimora, immigrati in attesa di regolarizzare la loro posizione, persone sprovviste di tessera sanitaria, colf, badanti, rom. Settemila i vaccini somministrati grazie a medici, infermieri e operatori amministrativi che si sono messi a disposizione a titolo gratuito. L’hub vaccinale, avviato anche grazie alla collaborazione della Regione Lazio e dell’Asl Roma 1, ha permesso «a chi vive ai margini di essere vaccinato in serenità e fiducia», ha detto il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo. Persone che altrimenti sarebbero state escluse «anche per motivi burocratici – ha aggiunto -. La ripartenza del Paese è vera e valida se coinvolge anche gli ultimi, altrimenti non avrebbe senso».

Per Figliuolo sono due i pregi dell’iniziativa. «Il valore aggiunto è che ha raggiunto gli “invisibili” – ha affermato -. Ma ha anche creato un circolo virtuoso perché molte persone grazie al vaccino hanno conosciuto l’offerta formativa della Comunità di Sant’Egidio». A Palazzo Leopardi il generale ha visitato le classi, dove «gli ha fatto molto piacere» vedere tra i banchi bambini, adolescenti, uomini e donne provenienti da tutti i continenti. A Palazzo Leopardi ci sono anche gli alloggi per le famiglie arrivate in Italia con il programma dei Corridoi umanitari e profughi afghani giunti nell’ultimo mese. Alcuni hanno incontrato il commissario straordinario per l’emergenza Covid. «È un luogo di integrazione – ha concluso Impagliazzo -. C’è un movimento di giovani immigrati che hanno trovato nella scuola e nell’accoglienza la via per l’integrazione».

28 settembre 2021