Per i figli di genitori separati arrivano i Gruppi di Parola

Presentato un bilancio del programma avviato nel novembre scorso, promosso dall’Autorità garante per l’infanzia con Cattolica e Istituto Toniolo. Il progetto di una Carta dei diritti dei bambini nella separazione

Dare la possibilità ai bambini di esprimere le proprie paure, dubbi e speranze maturate in seguito alla separazione o al divorzio dei genitori, ospitandoli in un ambiente accogliente dove possono parlare e condividere i propri pensieri ed emozioni, attraverso il gioco o il disegno. Questo lo scopo del progetto “Gruppi di parola, una risorsa per i figli dei genitori separati”, partito il 9 novembre scorso e promosso dall’Autorità garante per l’infanzia, in collaborazione con l’università Cattolica del Sacro Cuore e l’Istituto Toniolo di studi superiori. Questa mattina, mercoledì 28 febbraio, è stato presentato un primo bilancio del programma.

A Roma sono già stati completati i primi due GdP ai quali hanno partecipato  complessivamente 15 bambini e un terzo si avvia proprio oggi con 8 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 15 anni. Il Gruppo vuole essere un luogo di incontro rivolto sia a bambini dai 6 agli 11 anni sia ad adolescenti, ai quali dare informazioni e risposte che li aiutino a riorganizzare la  loro vita quotidiana per fronteggiare le difficoltà scaturite dai cambiamenti familiari e per suggerire nuove forme di dialogo con ciascuno dei genitori. Durante gli incontri emergono varie problematiche: la necessità dei bambini di far sapere ai genitori che, nonostante la separazione, vogliono bene a entrambi, la difficoltà ad ambientarsi con i nuovi partner, la richiesta di non coinvolgerli nelle liti per non diventare messaggeri di ripicche e rivalse, anche perché nel cuore conservano sempre la speranza di vedere i genitori riconciliati. Solo per i più piccoli il lato positivo è di poter festeggiare due Natali e due compleanni.

Nel corso della conferenza è stato anche annunciato l’avvio di una iniziativa finalizzata alla promozione di una “Carta dei diritti dei bambini nella separazione”, pensata come strumento di tutela e protezione comprensibile e utilizzabile direttamente dai bambini e dai ragazzi coinvolti nell’esperienza della separazione dei genitori. I principi fondanti della Carta saranno ispirati alla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. «Il nostro auspicio è che i GdP possano diventare un elemento strutturale di gestione della separazione – ha affermato Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza -. Speriamo che vengano inseriti in un piano nazionale che li preveda come risorsa. L’esperienza del gruppo intende offrire un sostegno ai figli che si trovano ad affrontare la perdita dell’unità familiare, spingendo il loro sguardo verso un orizzonte in cui la separazione dei genitori non implica la perdita del legame con loro».

Il Gruppo di Parola, composto da massimo 8 bambini, è articolato in 4 incontri di due ore l’uno e coinvolge anche i genitori che oltre a partecipare alla seduta conclusiva sostengono un  colloquio di approfondimento a distanza di un mese. Recentemente sono stati inseriti nei gruppi bambini adottati, dati in affidamento familiare o colpiti da un lutto. «Nel Consultorio di Roma l’esperienza dei Gruppi di Parola è partita nel 2005 e abbiamo realizzato finora oltre 20 GdP – ha spiegato Paola Cavatorta, direttore del Consultorio familiare dell’Università Cattolica a Roma e responsabile scientifico del progetto -. Il numero sale a oltre 40 se consideriamo le edizioni realizzate a Milano e a Napoli. Abbiamo constatato in molti modi il valore del GdP, abbiamo ascoltato le parole rasserenate dei bambini, i commenti positivi dei genitori, gli apprezzamenti di insegnanti che ci hanno riferito i cambiamenti osservati nei bambini».

Un ulteriore obiettivo del progetto è la rilevazione delle esperienze realizzate sul territorio italiano, per avere una mappa aggiornata dell’offerta di GdP. Insieme a questa indagine si intende promuovere la creazione di un network nazionale di centri e professionisti formati per la conduzione dei Gruppi di Parola, esperti e affidabili, ai quali le famiglie possano rivolgersi con fiducia. «Per condurre adeguatamente questa risorsa dal forte valore preventivo e di accompagnamento clinico nella complessa transizione familiare del divorzio – ha spiegato Costanza Marzotto, responsabile della formazione del Centro di ateneo Studi e ricerche sulla famiglia dell’Università Cattolica di Milano – è richiesta una formazione rigorosa e approfondita». Dal 2005 a oggi sono stati realizzati complessivamente 15 percorsi formativi nelle tre sedi di Milano, Roma e Napoli per un totale di circa 250 professionisti accreditati dall’Università Cattolica-Servizio formazione permanente.

28 febbraio 2018