Festa dell’Europa dedicata all’Ucraina e a David Sassoli

In piazza del Campidoglio la serata organizzata da Parlamento e Commissione europei, Comune di Roma e ambasciata di Francia. Presente anche il cardinale De Donatis. Il sindaco Gualtieri: «L’Europa sia capace di contribuire concretamente a pace e prosperità»

Le note dell’Inno alla gioia di Beethoven, inno ufficiale dell’Unione europea, hanno aperto ieri sera, lunedì 9 maggio, in una piazza del Campidoglio per l’occasione illuminata di blu, il concerto per celebrare la Festa dell’Europa. La serata è stata dedicata all’Ucraina devastata da oltre due mesi di guerra e a David Sassoli, ex presidente del Parlamento europeo morto l’11 gennaio scorso. Il 9 maggio dell’anno scorso, durante la cerimonia di apertura della Conferenza sul futuro dell’Europa – conclusasi ieri -, Sassoli auspicò «un’Europa più forte, più resistente, più democratica e più unita». Parole risuonate in piazza del Campidoglio, dove sono stati trasmessi stralci dell’intervento che oggi, con la guerra nel cuore dell’Europa, assumono maggiore peso. A riascoltarlo, la moglie Alessandra Vittorini e alcuni familiari.

Pace, unità e integrazione sono state invocate a più voci come valori indispensabili per avere un’Europa patria di tutti, e rispondere così all’idea di Unione nella quale perseverò Robert Schuman, l’allora ministro degli Esteri francese, che il 9 maggio 1950 propose la creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio. Organizzata dal Parlamento europeo, dalla Commissione europea, dal Comune di Roma e dall’Ambasciata di Francia, la serata, presentata dalla direttrice del Tg3 Simona Sala, ha visto l’esibizione del Coro Tyrtarion dell’Accademia Vivarium Novum e dei Filarmonici di Roma, con violinisti i coniugi Oleksandr Semchuk e Ksenia Milas, lui ucraino, lei russa, che dal 5 marzo si esibiscono in Italia con una serie di concerti intitolati “Musica per la pace”. «Ogni centesimo guadagnato viene interamente devoluto all’Ucraina, dove si combatte anche per i diritti umani di tutti – ha detto Semchuk -. Con la nostra musica portiamo avanti i valori trasversali umani».

Ad assistere al concerto anche membri del Parlamento europeo, del Parlamento italiano e il cardinale vicario Angelo De Donatis. A fare gli onori di casa, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il quale, oltre a esprimere sostegno al popolo ucraino e a una nazione «vittima di una brutale violenza», ha auspicato che il 9 maggio sia «più di una celebrazione, sia una giornata che vede l’Europa capace di essere all’altezza di quel coraggio e di quella lungimiranza che l’hanno fondata e capace di contribuire concretamente a un percorso di pace e di prosperità». La Festa dell’Europa 2022 è stata celebrata in un «anno non comune, inusuale – ha affermato la vice presidente del Parlamento europeo Pina Picierno -. C’è chi ha deciso di portare di nuovo la guerra nel cuore del nostro continente, di riportarci indietro e non tenere conto di questi 72 anni. La risposta è ritrovarsi fra un anno a misurare nuovi diritti, nuove libertà e a contare cittadini liberi nella nostra casa comune».

Il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni in un videomessaggio ha ricordato che nei due anni appena trascorsi l’Europa «ha dato una buona prova di unità nel fronteggiare la crisi della pandemia. Ora è chiamata a rispondere all’emergenza della guerra. C’è una risposta anche a questa crisi che non può che essere la risposta dell’unità e dell’autonomia dell’Unione europea». Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è intervenuto con un videomessaggio e, definendo l’attacco russo all’Ucraina «un’aggressione inqualificabile», ha posto l’accento su come «l’Unione Europea e i suoi Stati membri si sono attivati rapidamente e in maniera compatta per assicurare sostegno alle autorità di Kiev, alla popolazione ucraina nel Paese e a coloro che sono stati costretti a lasciarlo. Con questo spirito – ha detto – siamo chiamati a rispondere alle molteplici ripercussioni del conflitto».

Sul palco anche gli ambasciatori dei 27 Paesi membri, con appuntata sul petto una spilla con i colori giallo e blu della bandiera dell’Ucraina, e l’ambasciatore ucraino Yaroslav Melnyk. Christian Masset, ambasciatore di Francia, Paese presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea, ha invitato a «ripensare all’organizzazione del continente, di cui l’Ucraina fa parte, con la prospettiva di una comunità politica europea. Lavoriamo – ha detto -, uniamoci per un nuovo risorgimento europeo con il popolo ucraino, per la libertà, la democrazia, il rispetto della dignità umana, lo stato di diritto e la solidarietà». L’ambasciatore Melnyk si è detto convinto «che l’Ucraina vincerà, l’Europa tornerà in pace e l’aggressore sarà punito per le sue azioni barbariche». La sua speranza è che «presto, nonostante questo periodo tragico», l’Ucraina celebrerà la Festa dell’Europa «non con i membri dell’Unione europea ma tra i membri dell’Unione europea».

10 maggio 2022