Famiglia, primo sì all’assegno unico. De Palo: «Momento storico»

Approvazione all'unanimità alla Camera. Ora il passaggio al Senato. Il presidente nazionale del Forum De Palo: «Si usino le risorse liberate dal Recovery Fund»

La Camera dei deputati ha approvato all’unanimità ieri, 21 luglio, la proposta di legge Lepri- Delrio sull’assegno unico universale per figlio: 452 voti favorevoli, nessun voto contrario e solo un astenuto. Ora la palla passa al Senato, per l’approvazione definitiva – presumibilmente entro l’estate; entro novembre dovrebbero arrivare i decreti legislativi e soprattutto reperire i fondi: 6-7 miliardi ritenuti necessari. «Ma senza la cornice, cioè le fondamenta legislative che oggi abbiamo costruito, ogni ulteriore passo sarebbe stato impossibile», ha affermato Stefano Lepri (Pd), relatore della legge. «Con questa riforma – ha aggiunto – ci avviciniamo ai migliori modelli europei. L’Italia infatti è l’unico tra i grandi Paesi a non avere ancora una misura semplice e universalistica per i figli a carico. Unificare le troppe, complicate e inique misure oggi previste. Semplificarle e renderle per tutti. Garantire continuità nell’erogazione e potenziarne gli importi. Questi obiettivi, da oggi, sono finalmente più vicini».

Parla di «voto eccezionalmente bipartisan» il presidente nazionale del Forum famiglie Gigi De Palo. «Per la prima volta – afferma – le famiglie sono in vantaggio e non debbono rincorrere. Un segnale di grande maturità del Parlamento. Ora manca il ritorno al Senato e quindi la finalissima, quella delle risorse da mettere in legge di Bilancio. Ma quello di oggi è un momento storico: adesso non si potranno più deludere le famiglie italiane». Nelle parole di De Palo, soddisfazione soprattutto per il fatto che «si allarga la platea a giovani e partite IVA, cioè a chi fa i figli oggi. Ma ribadiamo che nessuno dovrà prendere un centesimo di meno rispetto a quanto prende ora».

L’assegno unico-universale, ribadisce il presidente del Forum, «è fondamenta su cui costruire il Family Act e una politica seria per la natalità. È la prima parte della riforma fiscale che proverà a mettere fine alla discriminazione fiscale delle famiglie italiane». Dietro a questo risultato, ricorda, «ci sono due anni di lavoro: c’è il Patto per la natalità, che ha visto la firma nel gennaio 2018 di tutti i leader dei partiti politici italiani. C’è l’evento dello scorso anno in cui mettemmo attorno a un tavolo tutte le forze politiche. C’è soprattutto un lavoro silenzioso di tessitura dietro le quinte da parte del Forum delle associazioni familiari».

Il «grazie sincero» del Forum va al relatore Lepri, «che ha voluto con insistenza questa legge»; all’onorevole Delrio, «che ha mantenuto le promesse»; al ministro Bonetti, «che ci ha creduto anche quando tutto sembrava remare contro». Ma non solo: «Un grazie anche alla responsabilità e all’onestà intellettuale di Alessandra Locatelli della Lega, di Maresa Bellucci di Fratelli d’Italia, di Antonio Palmieri di Forza Italia, che hanno mostrato che viene prima il bene comune e poi gli interessi di partito – ancora le parole di De Palo -. Ora si vada spediti verso il futuro. Finalmente ce lo chiede l’Europa e il Recovery Fund libererà risorse per le famiglie».

22 luglio 2020