Fabi, Silvestri e Gazzè dal viaggio in Sudan al Palasport

Doppia tappa al Palalottomatica, il 18 e 19 novembre, per il trio di cantuatori romani in tour per presentare il loro primo lavoro a sei mani

Ci sono i gruppi che resistono nel tempo. Quelli che nascono e poi si dividono quando i membri decidono di prendere strade da solisti. Quelli che cambiano elementi ma si tengono il nome originario. E poi ci sono loro: Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè, 46 anni i primi due e 45 l’ultimo, carriere ultraventennali alle spalle costellate da soddisfazioni e riconoscimenti, amati da critica e pubblico, rappresentanti senior della scuola cantautorale romana (quella nata intorno allo storico “Il Locale” di vicolo del Fico, ormai chiuso), che, invece di uscire con l’ennesima raccolta di successi, decidono di collaborare a un unico progetto, che porta a un album e a un tour, e nasce, prima, in Africa.

In realtà, le loro strade si erano già incrociate, per album o concerti: ricordiamo ad esempio la bella hit “Vento d’estate”, cantata in duetto da Fabi e Gazzè nel 1998, o la collaborazione Gazzè-Silvestri per alcuni brani dell’album di quest’ultimo “Il Latitante”. Poi, il 30 agosto 2010 a Casale sul Treja, vicino Roma, Silvestri e Gazzè raggiungono Fabi insieme ad oltre 50 colleghi musicisti, per condividere la speciale giornata di musica sul palco di “Parole di Lulù”, dedicata alla piccolo figlia di Fabi prematuramente scomparsa. E ancora, nel 2011, la prima collaborazione discografica tra Fabi e Silvestri che inserisce nel suo album “S.C.O.T.C.H.” il brano “Sornione”, scritto e interpretato da entrambi. Insomma, vicini in più occasioni, perché amici prima che colleghi, ma mai per un progetto simile, a sei mani e sei occhi.

Tutto ha inizio un anno fa, nell’ottobre 2013, con Niccolò Fabi in procinto di partire per il Sudan insieme alla ong “Medici con l’Africa Cuamm”, di cui è sostenitore dal 2008, insieme al regista Nicola Berti. L’idea di fare qualcosa, di non ancora ben definito, insieme agli amici Silvestri e Gazzè era già nell’aria, ed ecco l’intuizione di cercare un’ispirazione speciale proprio in Africa.

Di questa toccante esperienza esiste anche un webdoc, visibile  su www.lifeissweet.it, con tredici clip video girate sul campo, fotografie, approfondimenti, voci e pensieri raccolti “on the road” dai tre amici/colleghi in Sud Sudan, tra ironia, riflessioni e intime testimonianze. Un viaggio per spogliarsi dei propri ruoli, per guardare con occhi diversi la realtà che li circonda, per andare nella profondità, innanzitutto di se stessi.

Ed ecco, lo scorso aprile,Life is sweet”: titolo scelto anche per l’esperienza africana documentata, che anticipa l’uscita dell’album “Il Padrone della festa”, scritto e prodotto dal nostro trio, pubblicato a settembre, che si avvale di altri ottimi musicisti come Paolo Fresu, Roberto Angelini, Adriano Viterbini, Fabio Rondanini, Piero Monterisi e Jose Ramon Caraballo Armas, tra chitarre elettro-acustiche, pianoforti e tastiere, sintetizzatori e fiati, per dodici vibranti brani che dimostrano maturità e freschezza al tempo stesso.

Ascoltando “Il Padrone della festa”, mentre si prova a immaginare chi abbia scritto cosa, riconoscendo nelle strofe lo stile di ciascuno, si percepisce anche l’essersi contagiati l’uno con l’altro in un unicum carico di poesia. Dopo un tour europeo sold out, arrivando nei club con un furgone, come avrebbero fatto tre giovani squattrinati, tanto per cementare ancor di più la loro sintonia, eccoli impegnati ora nei palazzetti italiani, dove insieme alle nuove canzoni confluiranno anche i repertori dei tre artisti, che si divertiranno a metter mano e voce l’uno nelle note dell’altro.

A Roma suoneranno al Palalottomatica martedì 18 e mercoledì 19 novembre e, giocando in casa, la “festa” sarà doppia, anzi tripla.

14 novembre 2014