Europe for Peace: «Tacciano le armi, negoziato subito!»

L’appello della rete a cui aderiscono centinaia di organizzazioni per chiedere l’avvio di un percorso che porti a una Conferenza internazionale di pace, dopo la quarta carovana “Stop the war now”. Mobilitazione dal 21 al 23 ottobre. «Vogliamo vincere la pace!»

Percorsi concreti di pace, in Ucraina e in tutti gli altri conflitti armati del mondo. È la richiesta che arriva dalla coalizione Europe for Peace, a cui aderiscono le principali reti per la pace in Italia, con centinaia di organizzazioni profondamente preoccupate per l’escalation militare che ha portato il conflitto armato alla soglia critica della guerra atomica. Proprio per questo, nel weekend dal 21 al 23 ottobre, invitano a tornare in piazza, dopo la mobilitazione del luglio scorso in 60 città e la lettera inviata al Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, in occasione della Giornata della Pace, in cui si chiedeva sostegno ad azioni multilaterali, le uniche capaci di «portare una vera democrazia globale, a partire dalla volontà di pace della maggioranza delle comunità e dei popoli». E dopo la quarta Carovana “Stop the war now” recentemente rientrata dal Kiev, dove ha portato il sostegno della società civile italiana ad associazioni e obiettori di coscienza ucraini, oltre che nuovi aiuti umanitari, ricorda in una nota la Rete italiana pace e disarmo.

L’invito alla mobilitazione, che potrebbe avvenire a 8 mesi dall’invasione russa e alla vigilia della Settimana Onu per il disarmo, appunto tra il 21 e il 23 ottobre, è rivolto ad associazioni, sindacati, gruppi che già sono attivi da mesi. Si tratta di organizzare iniziative di varia natura per rilanciare l’appello, già diffuso a luglio, con la richiesta di un cessate il fuoco immediato affinché si giunga ad una Conferenza internazionale di pace. In particolare, nel testo sottoscritto dalla realtà che aderiscono a Europe for Peace si sottolinea come «l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa e ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata», con conseguenze drammatiche «anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale».

In questo contesto, assicurano, «siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare». La strada da intraprendere, per le reti di Europe for Peace, è quella di «una soluzione negoziale», anche se «non si vedono sinora iniziative politiche, né da parte degli Stati né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali». Di qui l’esortazione: «Il nostro Paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato avviando un percorso per una Conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro». Anche alla luce delle rinnovate e inaccettabili minacce nucleari.

Il nuovo appello rilancia, insomma, la posizione sostenuta dal movimento pacifista italiano dall’inizio della guerra in Ucraina: «Le armi non portano la pace ma solo nuove sofferenze per la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace». Per questo viene proposta la nuova mobilitazione nazionale, per ribadire: «Tacciano le armi, negoziato subito! Verso una Conferenza internazionale di pace».

Per la Rete italiana pace e disarmo, «che la guerra non sia la soluzione ma sia una delle principali cause delle crisi da cui il nostro sistema e la nostra società non riescono più a liberarsi è sempre più evidente. La guerra – si legge nella nota – scatena l’effetto domino in una società globalizzata, interdipendente, invadendo ogni ambito e spazio: crollano i mercati e il commercio, aumentano i costi delle materie prime e di ogni unità di prodotto, l’inflazione galoppa e i salari perdono potere d’acquisto, ritornano la fame, le carestie e le pandemie nel mondo. Dire basta alle guerre e alla folle corsa al riarmo è nell’interesse di tutti e di tutte – ribadiscono. È l’unica strada che ci può far uscire dalla crisi del sistema».

Le iniziative che verranno definite e programmate nei prossimi giorni, informano, saranno comunicate e rilanciate da tutte le organizzazioni parte di “Europe for Peace”.

7 ottobre 2022