Estate e coronavirus, vacanze in sicurezza per i più piccoli

I consigli degli esperti del Bambino Gesù nel nuovo numero di “A scuola di salute”. La parola chiave: sicurezza, anche nella socialità. «L’emergenza non è finita»

Estate e vacanze al tempo del coronavirus. Dagli esperti dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù arrivano, nel nuovo numero di “A scuola di salute“, il magazine digitale a cura dell’Istituto Bambino Gesù per la Salute, diretto da Alberto Ugazio, i consigli per tornare a vivere la socialità ma senza abbassare la guardia. «Il virus è ancora in circolazione, in Italia continuano a verificarsi focolai di infezione – avvertono -. In attesa di un vaccino efficace e sicuro in grado di prevenire la malattia COVID-19 (oltre 100 gli studi in corso secondo l’Organizzazione mondiale della sanità), per proteggersi è necessario mantenere un comportamento responsabile e rispettare le regole di base: distanziamento fisico, uso corretto delle mascherine, igiene delle mani e controllo dei sintomi respiratori».

Archiviati i mesi di lockdown, è importante consentire a bambini e ragazzi di incontrare nuovamente i loro amici, soprattutto all’aperto. È fondamentale però, avvertono gli specialisti, «seguirli e aiutarli in questa nuova fase, condividendo dubbi e timori, confrontandosi sui comportamenti da adottare e dando il buon esempio». La parola chiave: «Sicurezza». Anche tra amici, mentre ci si diverte, l’invito è a «rispettare sempre le regole più importanti per prevenire la trasmissione del virus: distanza di sicurezza, mascherina, igiene delle mani». Le precauzioni infatti restano quelle di sempre: «L’emergenza non è finita e il rischio di contagiarsi aumenta se si sta a stretto contatto (meno di un metro per 15 minuti) con altre persone. Nei luoghi di vacanza, al mare, in montagna o in città, in ambienti come gli stabilimenti balneari, le piscine, le palestre e quando si è in viaggio in treno, in aereo, bus e metropolitane, anche nella bella stagione è necessario prendere tutte le precauzioni del caso per evitare di ammalarsi».

Occorre allora aiutare i più piccoli, «nei limiti del possibile», a tenere comportamenti rispettosi degli spazi altrui, specie durante il gioco. «È una indicazione che vale sempre, al chiuso e all’aperto, anche quando si fa un bagno in mare – spiegano i medici del Bambino Gesù -: l’acqua marina non è un veicolo di infezione, ma neanche un disinfettante, quindi è importante prestare attenzione a rispettare il distanziamento». Per quanto riguarda la mascherina, il ministero della Salute ne ha stabilito l’obbligo per i bambini dai 6 anni in su «ma è possibile indossarla già dai due anni di età. Per essere efficace, deve coprire ampiamente il naso e la bocca e va tenuta in tutti i luoghi, specie se schiusi, in cui si ha difficoltà a rispettare la distanza di sicurezza. Durante il gioco all’aria aperta i bambini devono indossarla solo nel caso in cui non riescano a mantenere una distanza di almeno 2 metri».

Raccomandato ancora una volta dagli specialisti anche il lavaggio delle mani, da compiere «il più frequentemente possibile usando acqua e sapone o un disinfettante a base di alcol», così come il controllo dei sintomi. «In caso di febbre, mal di gola, raffreddore, tosse, difficoltà a respirare, perdita di gusto e olfatto l’indicazione è di restare in casa evitando il contatto con altre persone e di chiamare il proprio medico, sempre e rapidamente. Quando possibile, tossire o starnutire nel gomito oppure in un fazzoletto usa e getta che dovrà essere immediatamente buttato in un contenitore con un coperchio».

Per quanto riguarda lo sport, via libera a tutte le attività all’aperto: corsa, camminata, bicicletta, esercizi aerobici che garantiscano una distanza adeguata dagli altri. Anche se gli sport più gettonati nei mesi estivi sono il nuoto, per chi va in vacanza al mare, e le passeggiate, per le famiglie che scelgono la montagna. Molti i benefici apportati dal nuoto – «migliora la resistenza del cuore, la respirazione, la coordinazione dei movimenti, stimola in maniera equilibrata tutte le masse muscolari» -, adatto anche per bambini con problemi di salute. Il contatto con l’acqua, si legge nel magazine, «può essere favorito fin dai primi mesi di vita; le vere e proprie lezioni di nuoto sono invece consigliate a partire dai 4 anni. Anche durante il bagno di bambini che sanno nuotare, è fondamentale che ci sia sempre la supervisione di un adulto». Nelle passeggiate in montagna – «occasione per scoprire cose diverse e interessanti» -, gli specialisti raccomandano invece un’organizzazione precisa, dalla pianificazione del tragitto all’equipaggiamento per fare fronte a ogni rischio, e comportamenti all’insegna della prudenza, per evitare i disturbi del cosiddetto “mal d’altitudine” (stanchezza, inappetenza, nausea, vomito) e per evitare che i bambini si smarriscano durante una passeggiata. In questo caso il consiglio è di dare al bambino un fischietto per segnalare la propria presenza in caso di necessità e di invitarlo a fermarsi in un punto (ad esempio abbracciando l’albero più vicino) in attesa di essere raggiunto dall’accompagnatore.

Non mancano, nel magazine del Bambino Gesù, indicazioni relati all’esposizione alla luce del sole, da effettuare nelle ore meno calde della giornata. «È la prima regola della corretta abbronzatura», anche se la cute va comunque protetta utilizzando creme con filtri solari. Un’attenzione particolare, naturalmente, deve essere prestata ai bambini più piccoli o con la pelle molto chiara, che più facilmente possono andare incontro a eritemi cutanei. «Un’esposizione ai raggi solari “intelligente” evita anche fastidiose congiuntiviti e i colpi di calore». Con le dovute cautele, « il sole è un buon alleato dei bambini – ricordano gli specialisti -: è attraverso i raggi solari (in particolare le radiazioni ultraviolette) infatti che la pelle produce la vitamina D, indispensabile per il deposito del calcio nelle ossa e per conferire loro solidità e resistenza». In fase di studio anche il ruolo di questa vitamina per la prevenzione o addirittura per il trattamento del Covid-19, anche se «al momento non ci sono riscontri certi».

24 luglio 2020