Esposti a San Salvatore in Lauro il velo di Maria e il manto di Giuseppe

Le reliquie – che si ritiene arrivate a Roma grazie a san Girolamo – esposte dal 21 al 31 maggio. Le meditazioni sulla “Patris corde”; tra i relatori, il cardinale Comastri

Anche il santuario di San Salvatore in Lauro – santuario romano della Madonna di Loreto e di padre Pio – risponde all’appello del Papa che invita proprio i santuari mariani a una speciale preghiera, nel mese di maggio, per implorare la fine della pandemia. Da domani, 21 maggio, fino a lunedì 31 la chiesa nel cuore di Roma accoglie il velo di Maria e il manto di san Giuseppe, due preziose reliquie che la tradizione vuole arrivate a Roma grazie a san Girolamo, uno dei più grandi traduttori della Bibbia, vissuto per oltre 20 anni a Betlemme. Proprio qui Girolamo sarebbe venuto in contatto con le reliquie, attraverso le comunità cristiane della Terra Santa; reliquie che poi lo seguirono nel suo ritorno a Roma e che da 1.600 anni sono conservate nella basilica di Santa Anastasia al Palatino, esposte solo raramente alla pubblica venerazione.

Il velo della Madonna, ancora con i suoi colori brillanti, e il manto di san Giuseppe accompagneranno quindi la preghiera dei fedeli , «per implorare da Dio grazia di perdono e misericordia – affermano da San Salvatore in Lauro -. Si aggiunge inoltre, anche la preghiera a san Giuseppe, per chiedere la protezione del suo paterno patrocinio». E proprio al padre terreno di Gesù saranno dedicate le meditazioni che accompagneranno le giornate di ostensione delle reliquie, articolate intorno alla lettera apostolica di Francesco “Patris corde“, nell’anno dedicato dal pontefice a san Giuseppe. Ne parleranno, tra gli altri, i cardinali Piacenza, Mamberti, Comastri, Petrocchi e l’arcivescovo Rino Fisichella.

20 maggio 2021