Esplosioni a Beirut, l’87% dei bambini ha bisogno di sostegno psicologico
Ilaria Masieri (Terre des hommes): «A un mese dai fatti, scenario devastante». L’impegno dell’organizzazione – da 15 anni nel Paese – nelle zone più colpite
Disturbi del sonno, paura ad addormentarsi, enuresi, irritabilità, tendenza all’isolamento, perdita d’appetito, apatia. A un mese dall’esplosione nel porto di Beirut, il trauma psicologico nei bambini dei quartieri più colpiti è ancora molto vivo. Lo raccontano le oltre 300 famiglie incontrate dallo staff di Terre des hommes in questo periodo, per una valutazione dei bisogni della popolazione più vulnerabile. Ilaria Masieri, responsabile dei progetti dell’organizzazione in Libano, parla di «uno scenario devastante. Quasi tutti i genitori – riferisce – ci hanno detto di aver riscontrato nei loro figli reazioni che non avevano mai visto prima e che nella larghissima maggioranza dei casi non sanno come affrontare. Più dell’87% ha dichiarato di aver bisogno di supporto psicosociale e il 41% ci ha chiesto un aiuto psicologico immediato, a riprova della gravità della situazione, che rischia di marchiare per sempre queste giovani vite».
Tra tutte queste famiglie, oltre la metà, prosegue Masieri, è costituita da rifugiati siriani, «che già hanno dovuto sopportare le privazioni della guerra e il dolore dell’esilio». Proprio per questo, «è indispensabile che la comunità internazionale non dimentichi questa emergenza umanitaria, che purtroppo si innesta su una crisi economica e politica, ma anche sanitaria, dato l’aumento vigoroso dei contagi di Covid-19, di dimensioni immense. Bisogna trovare urgentemente le risorse necessarie per assicurare a questi bambini diritti fondamentali come protezione, istruzione e cure».
Da parte sua, Terre des hommes si è attivata nei giorni immediatamente successivi alla catastrofe organizzando attività ricreative psicosociali nelle zone più colpite dall’esplosione. In questi giorni sta rafforzando ulteriormente gli interventi di protezione dei bambini e delle bambine per fornire un adeguato supporto alle famiglie più vulnerabili. A Karantina, uno dei quartieri più devastati, sta lavorando per restituire alla comunità un parco giochi e una biblioteca, gravemente danneggiati dall’esplosione. Una presenza, quella di Terre des hommes Italia nel Paese, che dura da 15 anni, con decine di interventi di sostegno all’educazione e protezione dei bambini vulnerabili.
3 settembre 2020