Esplosione a New York provoca 29 feriti

Un ordigno rudimentale è stato fatto esplodere a Manhattan. Un altro è stato ritrovato, inesploso, a 4 isolati di distanza. Dimessi i feriti

Un ordigno rudimentale è stato fatto esplodere a Manhattan. Un altro è stato ritrovato, inesploso, a 4 isolati di distanza

Erano le 20.30 a New York, le 2.30 in Italia, quando nel centrale quartiere di Chelsea, nella parte West di Manhattan, è esploso, sabato 17 settembre, un ordigno artigianale provocando il ferimento di 29 persone. La Farnesina ha fatto sapere che non risultano italiani coinvolti. Un secondo ordigno è stato trovato non lontano, ancora inesploso. Si trattava, anche qui, di una pentola a pressione con un cellulare e dei fili elettrici attaccati, simile alla bomba che causò la morte di numerose persone durante la maratona di Boston del 2013.

Le autorità sono state da subito molto caute; non hanno parlato di un atto terroristico. Mezz’ora prima dell’esplosione di New York, nove persone erano state ferite a coltellate in un centro commerciale a Saint Cloud, un centro urbano a nord ovest di Minneapolis, in Minnesota, da un uomo che inneggiava Allah e che poi è stato ucciso. In questo caso è arrivata la rivendicazione dell’Isis. Secondo gli inquirenti, però, non ci sono collegamenti con l’esplosione di Manhattan.

Intanto, ha fatto sapere il sindaco di New York Bill De Blasio, tutte le 29 persone sono state dimesse: «Bisogna essere molto pazienti, non ci sono risposte facili. C’è ancora molto da fare per capire quali sono il movente e gli autori di quanto accaduto”, ha detto de Blasio, invitando i newyorchesi ad essere vigili». Il sindaco ha confermato come si sia trattato di un «atto intenzionale», ma anche come al momento tutte le piste siano seguite. De Blasio, senza menzionare la parola terrorismo, ha confermato anche che «al momento nessun elemento fa pensare ad un collegamento con l’episodio accaduto in New Jersey». Poi ha lanciato un appello alla popolazione: «andate in chiesa e a lavoro, continuate la vostra vita».

 

19 settembre 2016