Esoterismo, la voglia di una religione “fai da te”

Un fenomeno prettamente occidentale nato come palese opposizione al cristianesimo, esiste anche in altre civiltà, ma con significati spesso molto diversi. Il termine compare per la prima volta in un testo del massone La Tierce

Il termine “esoterico” è di derivazione greca, esoterikos, e compare per la prima volta negli scritti dell’autore Andronico da Rodi nel commento ad Aristotele. Sembra infatti che Aristotele desse lezioni aperte in un uditorio pubblico, chiamate “essoteriche”, e lezioni a studenti paganti, quindi private ed esclusive, dette “esoteriche”. La traduzione letterale di esoterikos è appunto “interno” e si riferisce ad un tipo di conoscenza che veniva trasmessa solo a pochi eletti, all’interno di stanze private, contrariamente alla conoscenza exoterica (o essoterica), letteralmente “esterna”, che era invece indirizzata a tutti, quindi pubblica. Solo col neopitagorismo (II-III secolo d.C.) il termine diventa anche sinonimo di conoscenze segrete, occulte, riservate a pochi eletti, detti “iniziati”. I neopitagorici credevano nell’esistenza di una dottrina sacra, presente e celata solo nella vera filosofia che veniva trasmessa segretamente.

Nei tempi antichi il termine “esoterico” si riferiva dunque esclusivamente ad un insegnamento riservato ad una cerchia ristretta di discepoli appartenenti ad un gruppo o a una scuola. Ma parlare di esoterismo oggi significa ampliare il contenuto del termine arricchendolo di ulteriori significati desumibili non tanto dall’etimologia, troppo vaga ed ambigua, ma dalla storia del pensiero moderno e dalle manifestazioni legate al fenomeno esoterico. Possiamo iniziare a parlare di “esoterismo”, anche se il termine compare esplicitamente solo nel XIX sec., già dal Rinascimento, quando molti intellettuali umanisti (Pico della Mirandola, Marsilio Ficino ed altri) proposero un nuovo modello di uomo e di mondo diverso e contrapposto al modello cristiano medievale. Questo processo di emancipazione di un sapere rispetto alla religione ufficiale – considerata sempre più essoterica – è, nel XVI secolo, il vero punto di partenza di ciò che possiamo chiamare esoterismo. E’ perciò lecito evidenziare come l’esoterismo, per sua natura, sia nato come palese opposizione al pensiero dominante del tempo, il cristianesimo.

Ma è solo a partire dall’età moderna che l’esoterismo si sgancia da altre forme di conoscenza, come la filosofia e la scienza, per divenire un sistema autonomo di pensiero, proliferando negli ambienti colti europei e nord-americani: l’esoterismo è dunque un fenomeno prettamente occidentale; esiste anche in altre civiltà, ma con significati spesso molto diversi. L’aggettivo “esoterico” compare per la prima volta nel 1742 in un’opera di un autore massonico, La Tierce, che, parlando del tipo di trasmissione di conoscenze all’interno delle logge, specifica l’esistenza di “due dottrine, una delle quali è chiamata [dai massoni] essoterica, che si può cioè comunicare agli estranei, e l’altra esoterica, riservata ai membri delle logge”.

Il termine “esoterismo” venne pubblicato per la prima volta in francese nel 1828 dallo scrittore Jaques Matter (1791-1864) nella sua opera Histoire critique du gnosticisme et de son influence [Storia dello gnosticismo e della sua influenza]. Nel 1852 il Dictionnaire Universel definisce il termine esoterismo alla stregua di un termine filosofico: “dal greco eisotheo, insieme di principi di una dottrina segreta, comunicata soltanto agli affiliati”. In realtà, sul significato di “esoterismo”, i tanti studiosi dell’argomento (gli “esoterologi”) e i numerosi esoteristi o simpatizzanti, non sono giunti a un verdetto unanime. Non è né un genere specifico né un ambito preciso della cultura. È invece una “forma di pensiero” percorsa da tante correnti. Tali realtà esoteriche, però, possono essere definite solo in rapporto alla religione dominante, cioè in Occidente dal cristianesimo nelle sue diverse Chiese.

Il termine “esoterismo” evoca normalmente l’idea di “segreto, nascosto o occulto”, di conoscenze riservate agli eletti e sconosciute alle masse; ma tale definizione è palesemente restrittiva rischiando di cadere in contraddizione perché molte delle pratiche esoteriche (fra tutte: la magia, l’alchimia e l’astrologia) sono tutt’altro che segrete e, oggi, vengono divulgate attraverso tutti gli organi di comunicazione creando un redditizio business. Un altro concetto spesso associato al termine “esoterismo” è quello di “iniziazione”: la concezione, cioè, della necessità di superare prove particolari, dette “iniziatiche”, per dimostrare il proprio coraggio in situazioni fisiche o psicologiche ostili, al fine di differenziarsi simbolicamente dalla cosiddetta massa ignorante potendo così entrare a far parte di un’élite di “sapienti”.

L’iniziazione rappresenta dunque un passaggio. Ma, in tale accezione, esistono iniziazioni di ogni tipo in tutte le culture e religioni a causa della vastità di significati simbolici attribuibili a tale pratica; basterebbe ricordare le numerose tipologie di prove che devono affrontare i ragazzi per essere ufficialmente considerati degli adulti in molte civiltà del mondo. In riferimento all’esoterismo, possiamo definire l’iniziazione come un rito che introduce gli iniziati a qualche particolare dottrina esoterica; gli iniziati diverrebbero, dunque, quei pochi eletti ammessi alla conoscenza di qualche culto esoterico o magico, come si autoproclamano i numerosi maghi, stregoni, astrologi, cartomanti vari… compresi i satanisti.

Infine, esiste un’ulteriore interpretazione del termine “esoterismo”, quanto meno restrittiva se non del tutto fuorviante, che designa l’esoterismo un tipo di pratica “spirituale”, di conoscenza profonda del sé più recondito, altrimenti irraggiungibile; una via, dunque, di auto-conoscenza e di auto-determinazione, di scoperta del proprio “io” nascosto agli occhi profani (bendati) dei non iniziati.
L’iniziazione corrisponderebbe così ad una sorta di illuminazione dell’intelletto e dello spirito, che dona una visione totalmente rinnovata del “micro” e del “macro cosmo”, cioè dell’uomo e del mondo nei loro reciproci rapporti. Il “luogo spirituale”, approdo del cammino di conoscenza esoterico, assicurano i fautori di tale dottrina, è lo stesso per tutti; con tale assunto divulgano la teoria dell’esistenza di un’unica religiosità universale migliore delle religioni particolari (principalmente quelle monoteiste: cristianesimo, ebraismo e islamismo). Portabandiera di questa concezione di Dio e del sacro è l’ambiguo movimento New Age.

 

16 settembre 2014