Emergenza freddo, le parrocchie mobilitate per l’accoglienza
A San Giustino sei ospiti, quattro a San Giuseppe al Trionfale e a Sant’Agapito L’impegno dei volontari. Coinvolti anche i bar, per offrire la colazione alle persone senza dimora
«Anche in questa circostanza la comunità ha risposto con generosità». Ad avallare le parole di don Stefano Bonazzi, parroco di San Giustino, l’arrivo di un parrocchiano il quale, rispondendo all’invito lanciato dalla Caritas di Roma, consegna una coperta che sarà distribuita durante il Servizio notturno itinerante nell’ambito del Piano freddo. San Giustino è una delle parrocchie della diocesi che ha messo a disposizione i propri locali per ospitare senza dimora durante la notte. Sei quelli che dormono nella struttura dotata di letti, bagno e doccia. Tre italiani e tre stranieri, tutti uomini dai 45 ai 50 anni. «Li abbiamo coinvolti anche durante le feste natalizie invitandoli ai pranzi in parrocchia – prosegue il sacerdote -. Ogni mattina i volontari fanno i turni per portar loro la colazione». Ascoltano le loro storie, accomunate da solitudine e dolore.
Altri quattro uomini sono ospitati nella parrocchia San Giuseppe al Trionfale, affidata ai Servi della Carità (Opera Don Guanella). Si tratta di un polacco di 50 anni, un italo argentino e un italiano di 40 anni e di un 19enne originario della Guinea. Il parroco don Wladimiro Bogoni si dice entusiasta del Piano approntato dalla Caritas con la quale «c’è un’ottima collaborazione. Affianca i nostri volontari, ci aiuta e monitora il cammino intrapreso». I parrocchiani si sono offerti di offrire loro la colazione in due bar della zona e di garantire biancheria sempre pulita. «Quest’attività di accoglienza straordinaria non aiuta solo i senza fissa dimora, che si sentono accolti e ci hanno confidato di sentirsi più sereni, ma è molto utile per sensibilizzare la comunità e il quartiere in generale», aggiunge Angela Melchionda, cooperatrice guanelliana e volontaria della Caritas parrocchiale.
Pur di far fronte all’emergenza, la comunità di Sant’Agapito, in accordo con il parroco don Maurizio Bartolucci, ha deciso di mettere a disposizione un’aula del catechismo ubicata di fronte al bagno, nella quale sono stati allestiti quattro letti che ospitano altrettanti italiani di 60 anni. «Era nostro dovere fare qualcosa – spiega il sacerdote -. Non solo i cittadini ma anche la politica dovrebbe essere più sensibile alle difficoltà di queste persone». A colpire i sacerdoti e i volontari è la serena convivenza che si è instaurata tra i senza dimora. «Non è facile dividere gli spazi tra persone che non si conoscono e che hanno culture diverse – aggiunge don Bonazzi -. Questo fa comprendere che il bisogno di calore umano avvicina sempre più».
14 gennaio 2019