Emergency e Moas insieme per il soccorso dei migranti

La missione congiunta avviata da Malta. Strada: «Felici di portare nostra esperienza». Catambrone: «Nessuno merita di morire così»

La missione congiunta avviata da Malta. Strada: «Felici di portare nostra esperienza». Catambrone: «Nell’ultimo mese uno dei record peggiori, nessuno merita di morire così»

È partita ieri, 6 giugno, dal porto di Malta, a bordo della Topaz Responder, la missione congiunta di Emergency e Migrant Offshore Aid Station (Moas) per la ricerca e il salvataggio dei migranti in mare sul confine più pericoloso al mondo: il mar Mediterraneo. Sono già oltre 2mila le persone morte nei primi mesi del 2016 nel tentativo di raggiungere l’Europa. Per questo le due organizzazioni hanno deciso di lanciare l’iniziativa.

A bordo della Topaz Responder Emergency garantirà tutta l’assistenza post salvataggio, in particolare offrendo cure mediche e mediazione culturale ai migranti che ne avranno bisogno. Lo staff dell’ong sarà composto da 6 persone tra medici, mediatori culturali, infermieri, logisti. La Topaz Responder è lunga 52 metri, ha due gommoni di salvataggio ad alta velocità, un equipaggio di 20 persone altamente specializzate tra personale di ricerca e soccorso, dottori e infermieri e un ambulatorio medico equipaggiato per garantire salvataggio in mare e cure ai migranti salvati.

«Nessuno merita di morire in mare, tuttavia, l’ultimo mese ha registrato uno dei record peggiori con più di 1.000 persone morte nel Mediterraneo. Centinaia continueranno a morire a meno di non aumentare gli sforzi per la ricerca e il salvataggio in mare», ha detto il fondatore del Moas Christopher Catrambone. «I nostri partner a bordo assicureranno un’eccellente assistenza post salvataggio per i migranti che abbiano già subito traumi importanti». Finora il Migrant Offshore Aid Station ha salvato la vita di oltre 13mila persone.

«Emergency  lavora da oltre vent’anni in Paesi distrutti dalla guerra e dalla povertà: conosciamo bene quello da cui scappa chi prende una barca per cercare di raggiungere l’Europa”», sottolinea la presidente di Emergency Cecilia Strada. «Da due anni lavoriamo anche nei porti siciliani, per assistere chi sbarca, e da oggi siamo felici di poter portare la nostra esperienza anche in mezzo al mare, insieme al Moas». Finora Emergency ha assistito oltre 20mila migranti sbarcati in Sicilia, con i suoi team impiegati agli sbarchi a Pozzallo, Augusta e Siracusa.

7 giugno 2016