Elisa racconta il suo live tra musica e ambiente

La chiusura del tour italiano il 21, 23 e 24 settembre al Parco della Musica: 25 anni di carriera, il pensiero alla natura. «Il futuro è nei giovani, sento una grande speranza»

Si chiude a Roma l’ambizioso progetto live di Elisa “Back to the Future Live Tour”, che dalla scorsa primavera ha attraversato 20 regioni italiane per la sua festa itinerante in musica con il pensiero rivolto al pianeta. Un interesse maturato negli anni per la cantautrice friulana, mamma di due bambini, riconosciutole anche dall’Onu che l’ha nominata primo Ally, “Alleato” della Campagna SDG Action sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Sulla scia di questo impegno, il tour ha sostenuto anche il progetto “Music For The Planet”, realizzato da Music Innovation Hub e  AWorld a favore di Legambiente, per la messa a dimora di alberi in diverse aree italiane. Venticinque anni di carriera alle spalle (l’esordio nel 1997 con “Pipes & Flowers”), undici album in studio, sei compilation, due album dal vivo, 73 singoli e altrettanti video musicali, oltre 5,5 milioni di dischi venduti certificati da M&D e Fimi, successi in tutta Europa e in Nord America, innumerevoli presenze nelle top ten italiane e internazionali: oneri e onori per un’artista che però ha mantenuto sempre un basso profilo, facendo parlare solo il suo talento, senza bisogno di gossip o di eccessi scenici. Con questa stessa semplicità e determinazione, risponde alle nostre domande.

Come stai? Come sta andando il tour?
Sono molto contenta, sta andando tutto benissimo. La risposta del pubblico è straordinaria, si sente la voglia di tornare alla normalità.

Per te un “ritorno al futuro”, ma se guardi indietro cosa vedi nel tuo percorso?
Se mi guardo indietro trovo tutto lo spettro dei colori. La felicità che mi hanno portato i miei figli e quella del mio lavoro, la sofferenza di quando ho perso delle persone care, le insicurezze dell’adolescenza e la forza della crescita.

Tra contenuti e suoni, chi è e com’è la Elisa di questo ultimo progetto?
In questo disco volevo ci fosse tutta Elisa, in piena libertà. Quella che canta in inglese e in italiano, quella delle ballad ma anche quella dell’elettronica. Ci sono davvero le mie diverse anime, in un progetto eterogeneo ma anche unito dal filo della mia musica.

Da dove nasce il tuo impegno per l’ambiente? E quanto ha influito la pandemia?
Ho sempre avuto un forte legame con la natura, fin da piccola fissavo il cielo e mi perdevo nei suoi colori. Negli anni ’90 si è iniziato a parlare di surriscaldamento globale e ho capito che sarebbe stato il tema più importante del futuro. Oggi per me sarebbe impossibile non parlarne, non accendere una luce su questo tema. A 23 anni ho scritto “World has got the fever”, il mio primo pezzo sul riscaldamento globale, e dal 2003 stampo i miei dischi su carta riciclata.

Che feedback hai dal pubblico sui temi della sostenibilità? E cosa si potrebbe fare ancora da parte dei tuoi colleghi?
Ho visto davvero molta attenzione e partecipazione del pubblico, sia nella raccolta fondi partita per mettere a dimora alberi in tutta Italia, sia negli incontri sulla sostenibilità che si sono tenuti nel pomeriggio, nell’area del Green Village. L’attivismo è una voce che rompe il silenzio e l’arte è una cassa di risonanza potente. La musica dovrebbe parlarne.

Oltre all’ambiente cosa associ alla parola futuro? Quali sono le priorità da condividere?
Il futuro è nei giovani, può sembrare banale ma è così. Quando guardo a loro sento una grande speranza. Il futuro a lungo termine sta nelle loro mani. Siamo noi che dobbiamo trasmettere loro i valori di pace e inclusione, rispetto per le persone e per l’ambiente, che mai come in questo momento suonano necessari.

Come saranno i concerti di Roma? È un caso che sia l’ultima tappa o una scelta precisa?
Roma è una città che amo da sempre e sono felice di chiudere qui il tour. Insieme a Music Innovation Hub stiamo organizzando anche qui importanti talk sulla sostenibilità nell’area del Green village. In serata poi c’è il concerto con i brani del nuovo disco ma anche con quelli che più ama il pubblico.

Finito il tour, un meritato riposo, poi?
Dopo il tour italiano, mi aspetta quello europeo. Poi chissà, intanto sicuramente un po’ di riposo.

19 settembre 2022