Elezioni politiche: vittoria storica per Giorgia Meloni

Fratelli d’Italia è il primo partito (26%). Lega in calo mentre tiene FI ma entrambe si fermano sotto al 10%. Dall’altra parte, Pd sotto al 20; M5S al 15. Il comizio nella notte: «È il tempo della responsabilità. Governeremo per tutti gli italiani»

I risultati sono apparsi chiari già questa notte, poche ore dopo la chiusura dei seggi elettorali, alle 23: il centrodestra vince le elezioni, per la prima volta nella storia della Repubblica. Una vittoria storica per Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia che con il 26% si attesta primo partito in Italia. All’interno della coalizione, Lega in calo mentre tiene Forza Italia, anche se entrambe si fermano al di sotto del 10%. Almeno ufficialmente, i numeri non sembrano mettere in crisi la tenuta della coalizione, che ha ottenuto la maggioranza sia alla Camera che al Senato. Nel versante opposto, il Pd non riesce a superare il 20% mentre il Movimento 5 Stelle arriva al 15. Ed è proprio nel centrosinistra che inizia la resa dei conti.

A Palazzo Madama, la capogruppo Pd Simona Malpezzi ammette la sconfitta – «la nostra proposta non è stata accolta» – ma contemporaneamente accusa Giuseppe Conte e Carlo Calenda, leader del Terzo Polo: «Conte non si chiede come si è comportato il 20 luglio quando ha mandato a casa Draghi. Sarebbe stata un’altra storia. Calenda ottiene un 7% che ha aiutato il centrodestra a portare a casa il risultato, una destra a trazione Meloni». Nelle parole di Calenda, «l’obiettivo di fermare la destra e andare avanti con Draghi non è stato raggiunto: gli italiani hanno scelto di dare una solida maggioranza alla destra sovranista. Consideriamo questa prospettiva pericolosa e incerta. Vedremo se la Meloni sarà capace di governare». Le dichiarazioni dei leader comunque sono attese per la mattinata mentre Meloni dovrebbe parlare nel primo pomeriggio.

La leader di Fratelli d’Italia però ha già tenuto il suo comizio davanti ai militanti raccolti nell’Hotel Parco dei Principi per la nottata elettorale. Un discorso da “premier in pectore” nel quale ha assicurato che «se saremo chiamati a governare la nazione lo faremo per tutti, per unire un popolo esaltando ciò che unisce piuttosto che ciò che divide, dando agli italiani l’orgoglio di sventolare il Tricolore». Un messaggio di pacificazione, il suo. Un richiamo al «tempo della responsabilità». Senza retorica trionfalista, Meloni ha evidenziato che «gli italiani potranno avere un governo che esce da una loro indicazione. È stata una campagna elettorale violenta, sopra le righe – ha ammesso -, che noi abbiamo subito, ma la situazione dell’Italia, dell’Ue richiede ora il contributo di tutti». Allora, la storica vittoria elettorale «non è un punto di arrivo ma di partenza. Da domani – ancora le parole della leader di FdI – dobbiamo dimostrare il nostro valore».

Le percentuali raggiunte dal centrodestra portare alla coalizione a guida Meloni un ricco bottino di seggi anche dalle sfide all’uninominale. Silvio Berlusconi vince a  Monza – assicurandosi il ritorno in Senato -, insieme a Elisabetta Casellati, vincitrice in Basilicata. A Sesto San Giovanni Isabella Rauti vince contro Emanuele Fiano. A Roma infine Lavinia Mennunni trionfa su Emma Bonino. Vittorie sostenute da quel popolo della destra italiana al quale è andato, al termine del suo discorso nella notte, il messaggio della leader della coalizione. «Il fatto che Fdi sia primo partito – ha detto – significa tante cose per tanti di noi: questa è sicuramente per tanti di noi una notte di orgoglio, di riscatto, di lacrime, abbracci, sogni per noi e per le persone che non ci sono e che meritavano di vederla». Quindi, il grazie agli alleati, «che non si sono mai risparmiati», al suo staff, alla famiglia, ma soprattutto gli italiani «che non mai creduto alle mistificazioni». Nelle sue parole, uno sguardo al passato, attraverso il filo rosso della coerenza. «Non abbiamo mai mollato. Sin da quando siamo nati – ha ricordato – ci hanno sempre dato per spacciati: ma anche quando eravamo sempre sulle stesse percentuali sapevamo che le scorciatoie in politica sono un’illusione e che gli italiani l’avrebbero capito. Nessuna scommessa è impossibile».

26 settembre 2022