Elezioni politiche, si vota il 4 marzo

L’ipotesi che prende corpo è lo scioglimento delle Camere il 27 dicembre. Il premier Gentiloni non si dimetterà ma dichiarerà «esaurito» il suo compito. I precedenti di Amato e Berlusconi. Per le elezioni politiche 2018 si voterà il 4 marzo

La fine della legislatura potrebbe arrivare tra Natale e Capodanno. La data che si profila è quella del 27 dicembre, giorno in cui il premier Gentiloni potrebbe sciogliere le Camere. Al voto per le elezioni politiche 2018 si andrebbe il 4 marzo. L’obiettivo: preservare il governo da ogni possibile intoppo parlamentare dopo l’approvazione della legge di Stabilità.

Gentiloni dunque non rassegnerà il suo mandato nelle mani del presidente della Repubblica ma salirà al Quirinale dichiarando «esaurito» il suo compito, come già successo nel 2001 con il governo Amato e nel 2006 con il governo Berlusconi. Mattarella gli chiederà «il disbrigo degli affari correnti»: una formula, questa, che non necessariamente limiterà la sua azione di governo.

Non si chiude ancora quindi il cammino di un governo che sembrava destinato a poche settimane di vita e invece ha già tagliato il traguardo di un anno. E il motivo pare essere quello di garantire una contromisura a un’eventuale, e probabile, difficoltà a formare una maggioranza parlamentare all’indomani delle elezioni. Dalle colonne del Corriere della Sera Antonio Polito l’ha definita una sorta di «prorogatio».

13 dicembre 2017