Elezioni nel Regno Unito: il trionfo dei laburisti

Keir Starmer è il premier designato dagli elettori. Al Labour 411 seggi su 650, a conteggi non ancora chiusi. Affluenza alle urne al 60%: la seconda più bassa nella storia

Trionfo storico del Labour, nel Regno Unito: le elezioni del 4 luglio hanno incoronato primo ministro Keir Starmer, il cui insediamento a Downing Street è in programma per questa mattina, alle 13.20 ora italiana (le 13.20 in Italia). Nella stessa giornata di oggi, attesa anche la formazione del governo, ha dichiarato alla Bbc il responsabile della macchina elettorale del Labour Pat McFadden. Domani, 6 luglio, la prima riunione del consiglio dei ministri, anche in vista degli impegni internazionali in programma nei prossimi giorni. A partire dal vertice Nato.

A conteggi non ancora chiusi, al Labour vanno almeno 411 seggi su 650. I Tories perdono almeno 248 seggi; sconfitti anche i nazionalisti scozzesi di Snp (Scottish national party), che hanno perso almeno 38 seggi, e riconsegnato ai laburisti la regione a nord del vallo di Adriano, da sempre terra laburista. Entra invece per la prima volta in Parlamento Nigel Farage, il “padre” della Brexit leader del partito Reform Uk, con 3 colleghi. Almeno 71 i seggi assegnati ai liberaldemocratici, che comunque non riescono a diventare il principale partito di opposizione.  Significativo il dato dell’affluenza, ferma, stando alla Bbc, al 60%: la seconda più bassa, nella storia del Regno Unito, dal 1885.

«Ce l’abbiamo fatta!», ha esclamato nel discorso della vittoria il nuovo premier, un avvocato prestato alla politica soltanto anni fa, che porta nel nome l’omaggio dei genitori, laburisti doc, al primo leader laburista nel Parlamento britannico Keir Hardie. «Il cambiamento inizia ora – le sue parole riportate dal Guardian -. Il partito laburista è cambiato, è pronto a servire il nostro Paese, pronto a riportare la Gran Bretagna al servizio dei lavoratori. Il mandato comporta grandi responsabilità. Dobbiamo riportare la politica al servizio del pubblico – ha continuato -. Questa è la grande prova della politica in quest’epoca: la lotta per la fiducia è la battaglia che definisce la nostra epoca. Prima il Paese, poi il partito: è un principio guida».

5 luglio 2024