Egitto, altri due cristiani copti uccisi nel Sinai

I corpi rinvenuti dopo che nei giorni scorsi era stato diffuso un videomessaggio jihadista che annunciava nuovi attacchi contro la comunità cristiana

I corpi rinvenuti dopo che nei giorni scorsi era stato diffuso in rete un videomessaggio jihadista che annunciava nuovi attacchi contro la comunità cristiana

Si allunga a 6 la lista dei copti uccisi nella penisola del Sinai nelle ultime due settimane. Nella giornata di ieri infatti, mercoledì 22 febbraio, sono stati trovati i corpi di due uomini, nella penisola del Sinai del nord, dopo che nei giorni precedenti era stato diffuso in rete un videomessaggio di fattura jihadista che annunciava nuovi attacchi contro la comunità cristiana. Non solo: il messaggio rivendicava di nuovo la strage di cristiani perpetrata lo scorso 11 dicembre nella chiesa di Botrosiya, nel complesso di edifici ecclesiastici adiacenti alla cattedrale copto-ortodossa del Cairo, che aveva provocato la morte di 29 persone.

Attingendo ai media locali, l’Agenzia Fides riferisce che i corpi dei due copti assassinati sono stati trovati all’alba del 22 febbraio nei pressi di una scuola di al-Arish, capoluogo del Sinai del Nord. «I due uomini uccisi, secondo alcune agenzie, sarebbero stati identificati come Saad Hana, di 65 anni, e suo figlio Medhat, di 45. Alcune ricostruzioni riferiscono che il corpo del primo è stato ritrovato crivellato da colpi di arma da fuoco, mentre il cadavere del secondo risulterebbe carbonizzato».

Dopo la diffusione del video-messaggio con le nuove minacce ai cristiani, diffuso da sedicenti affiliati egiziani dell’autoproclamato Stato islamico (Daesh), l’università di al Azhar, massimo centro religioso e culturale dell’islam sunnita, riferisce ancora Fides, aveva diffuso un comunicato in cui veniva preannunciata la fine imminente del gruppo jihadista, e si indicavano i nuovi attacchi contro i cristiani come un tentativo di scatenare conflitti settari per cercare nuovi adepti.

23 febbraio 2017