“Educautismo”, rete educativa nella neuro-diversità

Partito a Roma il primo corso in una scuola dell’Alessandrino. L’obiettivo: realizzare un percorso di cura inclusivo. Manto (Pastorale familiare): «Fare rete intorno alla vita fragile»

Annientare lo «stigma» sociale che condanna e isola le persone affette dallo spettro autistico e le loro famiglie, attraverso l’accoglienza, l’incontro, la solidarietà. L’appello lanciato da Papa Francesco nel 2014, durante un incontro con i partecipanti alla conferenza internazionale del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, ha dato l’impulso al progetto “Educautismo”, un percorso di formazione per famiglie, insegnanti, sacerdoti, operatori pastorali, catechisti e volontari promosso dal Centro per la pastorale familiare della diocesi di Roma, dall’Istituto superiore di sanità e dalla Asl di Latina. Ideato da Assunta Lombardi, dell’Asl pontina, si pone l’obiettivo di promuovere un percorso di cura inclusivo ed integrato negli ambienti frequentati dal bambino con svantaggio sociale, per migliorare l’accesso alle cure di cui ha bisogno e dare sollievo alle famiglie.

L’autismo è una sindrome in crescita nei bambini; le cause sono ancora per lo più sconosciute e ad oggi non esiste una vera e propria terapia. Per questo risulta fondamentale immergersi nel mondo del bambino affetto da autismo per stimolarlo e interagire con lui. “Educautismo” propone quindi «una formazione a largo raggio che coinvolga tutti gli attori che ruotano intorno alle famiglie e ai bambini – spiega Lombardi -. Secondo studi recenti i piccoli affetti dallo spettro autistico possono essere aiutati a progredire nelle loro capacità solo se chi li circonda è formato. Questo target innovativo e scientificamente valido punta all’acquisizione di abilità comportamentali specifiche da parte di più soggetti che nel quotidiano entrano in contatto con il bambino».

Grazie ai corsi organizzati nell’ambito del progetto “Educautismo” sono già stati formati nel Lazio oltre 350 insegnanti e 50 famiglie. Il primo corso a Roma è partito giovedì 24 gennaio all’Istituto comprensivo statale “Via Luca Ghini” all’Alessandrino, con il patrocinio del V municipio e l’adesione di altri municipi e istituti scolastici della Capitale dove il corso sarà avviato nei prossimi mesi. Si intitola “I disturbi del comportamento: rete educativa nella neuro diversità” ed è suddiviso in due blocchi formativi rispettivamente di cinque e sei incontri con cadenza settimanale. Il progetto è realizzato anche in collaborazione con le parrocchie di San Giustino e di San Bonaventura e le associazioni “Frammenti” e “Oltre l’Orizzonte”. «Molte famiglie hanno chiesto anche ascolto e assistenza spirituale – spiega Lombardi -. Per questo motivo la Chiesa è stata coinvolta nel progetto. L’accoglienza migliora il benessere delle persone che vivono con questi bambini».

Monsignor Andrea Manto, direttore del Centro per la pastorale familiare della diocesi di di Roma, rimarca che «la vicinanza spirituale non solo aiuta le famiglie a trovare un senso a quella sofferenza ma con il tempo le porta a scoprire una ricchezza di umanità, la luce e la vicinanza del Signore in momenti drammatici e di angoscia. Credo che questo sia un modo attraverso il quale la Chiesa si rende concretamente presente in quella rete intorno alla vita fragile di cui parla il messaggio dei vescovi per la Giornata per la vita».

29 gennaio 2019