Ecuador, sversamento di petrolio in Amazzonia

Il governo di Quito denunciato dalle comunità indigene. Chiesti interventi urgenti per riparare a uno dei peggiori disastri ambientali degli ultimi 10 anni

Uno dei peggiori disastri ambientali avvenuti nella regione amazzonica negli ultimi 10 anni: a inizio aprile migliaia di litri di petrolio sono fuoriusciti da due oleodotti che attraversano la foresta. Ora, a chiedere interventi urgenti di riparazione, sono le organizzazioni delle comunità indigene dell’Amazzonia dell’Ecuador, che hanno anche presentato una denuncia contro il governo di Quito.

L’agenzia Dire conferma che la perdita di greggio sta avendo ripercussioni su almeno 22 comunità di nativi che vivono lungo il corso dei fiumi Napa e Coca, per un totale di oltre 118mila persone. La macchia di petrolio provocata dalla rottura delle condutture si sta espandendo lungo il corso dei fiumi ed è arrivata anche nel vicino Perù. Sono due le strutture di trasporto del greggio danneggiate: il Trans-Ecuadorian Oil Pipeline System (Sote) e l’Heavy Crude Oil Pipeline (Ocp).

Secondo le associazioni che hanno firmato la denuncia, tra le quali la Confederacion de Nacionalidades Indigenas de la Amazonia Ecuatoriana (Confeniae) e l’Alianza por los Derechos Humanos Ecuador, l’incidente era «del tutto evitabile»: il governo infatti era stato «avvertito da scienziati ed esperti» ma non ha preso nessun provvedimento per impedirlo.

Citando Amazon Frontline, una rete di attivisti con base nell’Amazzonia occidentale, Dire riferisce che le organizzazionichiedono quindi alle autorità di Quito e alle compagnie petrolifere coinvolte di «provvedere al sostegno per le persone colpite e di ricollocare gli oleodotti in modo da evitare futuri incidenti».

5 maggio 2020