Ecologia integrale e sport secondo Daniele Pasquini

Il presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport firma il volume “Laudato si’ e sport!”, presentato all’Istituto per il credito sportivo. Una riflessione che parte dall’oratorio

Applicare la lente dell’ecologia integrale di Papa Francesco anche allo sport. È una possibilità di cui è convinto Daniele Pasquini, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport e presidente del Comitato Provinciale del Csi, che la racconta nel volume “Laudato si’, sport! Orientamenti per una ecologia integrale attraverso lo sport”, presentato oggi, 4 aprile, all’Istituto per il Credito Sportivo. Il punto di partenza di questo percorso è stato l’oratorio, dove Pasquini da bambino ha approcciato l’attività sportiva nella sua dimensione ludica ma soprattutto sociale e spirituale. Un contesto certo ben lontano da quello di oggi, in un momento di cambiamenti. «La riforma legislativa relativa allo sport è oggi inchiodata al palo – racconta Pasquini -; allo stesso tempo è intervenuta la riforma del terzo settore, che non è pensata specificamente per lo sport ma lo riguarda da vicino.

Un altro impatto importante, e negativo, è causato dalla riforma del lavoro, che appesantisce i rapporti professionali nel settore. Un quarto fenomeno ha riguardato l’istituzione della società Sport e Salute SpA, di emanazione governativa, che in qualche modo costituisce un dualismo istituzionale, di gestione e finanziario rispetto al Coni, ponendo questioni irrisolte». L’altro terremoto è stato il Covid, che ha determinato la cancellazione di manifestazioni e competizioni in nome della sicurezza sanitaria senza tuttavia fermare eventi come la serie A calcistica, in nome dello spettacolo e degli obblighi di natura economica.

Ecco, allora, il bisogno di cercare un senso più generale, che l’enciclica Laudato Sì ispira potentemente. «Sebbene non vi sia un richiamo diretto allo sport, una lettura trasversale fa assumere all’ecologia integrale un orientamento potente e illuminante anche nello sport, oggi disorientato – riflette Pasquini -. Possiamo farlo diventare uno stile di vita, che fa bene all’individuo ma che dà un importante contributo anche alle politiche sociali, portando a una trasformazione concreta. Il nostro è un impegno alla “logica dell’improduttività cioè gratuità, grazia e gratitudine” secondo l’esortazione di Papa Francesco – prosegue -. Non si tratta di volontariato ma di senso del servizio, di impegno e motivazione al di là della necessaria (e giusta) componente economica. Oggi chi lavora accanto ai giovani e ai bambini nelle discipline sportive, per intenderci, non può seguire logiche di timbro del cartellino».

Pasquini sta collaborando infine con l’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport del Vicariato, dove è partito un percorso di formazione dedicato ai responsabili dei gruppi sportivi delle parrocchie per la figura di “mediatore sportivo”. L’obiettivo: avere dirigenti sportivi che conoscano il mondo dello sport, ma che siano interessati a fare rete nel territorio della parrocchia, a costruire comunità.

4 aprile 2021