“Eccomi, manda me!”: la Veglia missionaria diocesana

L'appuntamento il 29 ottobre nella basilica di San Giovanni in Laterano, con il cardinale vicario Angelo De Donatis. Le testimonianze di suor Annamaria Panza e don Alfredo De Marsico

Una suora missionaria dell’Immacolata del Pime, Annamaria Panza, impegnata in Bangladesh, e don Alfredo De Marsico, sacerdote della diocesi di Roma fidei donum in Messico. Le loro storie risuoneranno domani sera, 29 ottobre, nella basilica di San Giovanni in Laterano, durante la Veglia missionaria diocesana che prenderà il via alle 20.30. A presiederla, il cardinale vicario Angelo De Donatis, che nel corso della celebrazione consegnerà il mandato a 6 missionari della diocesi – uomini e donne – che partiranno per la “missio ad gentes” appena le condizioni lo renderanno possibile, per portare il Vangelo in ogni angolo del mondo.

“Tessitori di fraternità. Eccomi, manda me!”: questo il tema che scandirà il momento di preghiera, che sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma. «È il tema suggerito da Missio Italia – spiega don Michele Caiafa, addetto del Centro per la cooperazione missionaria tra le Chiese del Vicariato di Roma -. Un invito, una scoperta vocazionale, che trova la sua origine nel messaggio di Papa Francesco per la Giornata missionaria mondiale». In qualche modo, prosegue il sacerdote, «ci proponiamo di unire i due grossi messaggi contenuti nel titolo. “Eccomi, manda me” è la proposta di Isaia al Signore. A fare cosa? A essere “tessitore di fraternità” è la risposta, cioè un rinnovato impegno che tutti noi cristiani dobbiamo assumerci». Per il sacerdote, «dobbiamo essere tessitori di accoglienza, premurosi nel prenderci cura degli altri, avere l’audacia e la mitezza della propria fede, impegnarci nel far prevalere sempre il bene comune. Essere, in sintesi, segni concreti della misericordia di Dio. Generare umanità, quell’umanità che il mondo si attende e che Dio ha scelto per rivelarsi. È il mistero della nostra fede».

Confermata la consegna del mandato missionario a quanti, nel corso dell’anno pastorale, dovrebbero partire per la missione, anche se, a motivo dell’emergenza sanitaria in corso, non si sa ancora quando sarà possibile per loro partire. Nelle parole di don Caiafa, «il tempo che stiamo vivendo può essere davvero una palestra per esercitare uno sguardo contemplativo, che della missio ad gentes è pane quotidiano. Il missionario – conclude – scorge lo sguardo di Dio anche laddove c’è miseria, sofferenza, povertà».

28 ottobre 2020