Ebrei e cristiani in dialogo per “Immaginare la pace”

Il rabbino Di Segni e il vescovo Spreafico aprono il 6 novembre il ciclo di incontri su “Comprendere il tempo alla luce della Bibbia ebraica”. Libanori: «Esperienza ricchissima»

A fronte dell’evoluzione di queste ultime settimane della crisi israelo-palestinese, il ciclo di incontri di dialogo ebraico-cristiano intitolato “Comprendere il tempo alla luce della Bibbia ebraica” e promosso dall’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e i nuovi culti assume un valore e un significato particolari. «Quando a giugno insieme al Rabbinato di Roma abbiamo scelto il tema “Immaginare la pace” per il primo appuntamento, in calendario per il prossimo 6 novembre – spiega monsignor Marco Gnavi, responsabile dell’Ufficio diocesano -, mai avremmo potuto pensare a un attacco terroristico come quello che Hamas ha compiuto contro dei civili innocenti, che causa tanto dolore e sofferenza anche per molti palestinesi. E oggi ci sembra ancora più necessario, portando nel cuore queste immagini di dolore, radicare le nostre speranze e la nostra comprensione del tempo a partire dalla storia della salvezza».

Al primo dei 6 appuntamenti del ciclo di studio e riflessione – che avrà luogo nella sala conferenze di Santa Maria in Trastevere dalle 17.30 alle 19 – interverranno Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, e il vescovo di Frosinone-Veroli Ferentino e di Anagni-Alatri Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale del Lazio. Il tema della pace, sempre e oggi più che mai attuale, per il cui dono «anche il Papa si è appellato al mondo intero affinché si risparmi la vita dei civili nella striscia di Gaza – sono ancora le parole di Gnavi -, ci deve trovare resilienti nella preghiera». Anche il confronto «che come diocesi cerchiamo di offrire e di approfondire con questi dibattiti che escono dai circoli ristretti di quanti dialogano con il mondo ebraico» può e deve servire «a svegliare le coscienze e soprattutto a costruire una coscienza nuova, specialmente nelle nuove generazioni che poco o niente sanno di che cos’è l’Olocausto, ad esempio», riflette ancora il sacerdote.

Gli altri cinque incontri, che si svolgeranno anche in altre sedi quali il Centro ebraico Pitigliani e la Sala Baldini di piazza Campitelli e che verranno trasmessi in streaming, affronteranno tematiche quali “Il creato fra caos e armonia” (11 dicembre), “Unità nella differenza” (12 febbraio), “L’ira di Dio” (11 marzo), “Fragilità, libertà e forza: le donne nella Bibbia ebraica” (15 aprile) e “Storie di fratelli” (27 maggio), offrendo l’occasione «di riflettere insieme con sensibilità e in una fraternità sincera, guardando al Primo Testamento», illustra monsignor Gnavi, ricordando inoltre che questo ciclo di incontri «affianca i due appuntamenti tradizionali che ci vedono sempre insieme, ebrei e cristiani: quello del 17 gennaio, Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, e quello del 27 gennaio, memoria della Shoah».

Anche per il vescovo Daniele Libanori, ausiliare per il settore Centro, questi sei incontri, «che abbiamo pensato e desiderato per fare insieme una riflessione sulla Sacra Scrittura», rappresentano «un’esperienza ricchissima, che lascia il segno», perché «il Signore ha parlato e ci parla ancora e nella Scrittura ha lasciato dei paradigmi, delle risposte e delle domande che pone anche a noi». Da accogliere e da ascoltare, prosegue il vescovo, «con due orecchi: quello della comunità cristiana e quello degli Ebrei, il popolo scelto da Dio». Soddisfatto e colpito dai riscontri molto positivi che questa proposta «ha avuto lo scorso anno, ricevendo una risposta straordinaria», il presule invita a «sfruttare e a cogliere la ricchezza che abbiamo vivendo in una città quale è Roma assieme alla comunità ebraica, una delle più antiche che si sono costituite dopo la Diaspora».

31 ottobre 2023