È morto Navarro-Valls: «La grazia sotto pressione»

Si è spento dopo una lunga malattia a 81 anni. Dal 1984 al 2006 è stato direttore della sala stampa vaticana

Si è spento dopo una lunga malattia a 81 anni. Dal 1984 al 2006 è stato direttore della sala stampa vaticana

È morto ieri pomeriggio, 5 luglio, dopo una lunga malattia Joaquín Navarro-Valls, direttore della sala stampa vaticana dal 1984 al 2006. Nato a Cartagena il 16 novembre 1936, Navarro-Valls è legato, in modo particolare, al pontificato di Giovanni Paolo II. Ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di direttore della sala stampa vaticana l’11 luglio 2006. La salma sarà esposta oggi dalle ore 16 nella sacrestia della basilica di Sant’Eugenio (viale delle Belle Arti, 10). Le esequie saranno celebrate domani nella basilica di Valle Giulia alle 11 da monsignor Mariano Fazio, vicario generale della prelatura dell’Opus Dei.

A Navarro-Valls, l’attuale direttore della sala stampa, Greg Burke, ha dedicato due tweet per ricordare il suo predecessore. Nel primo Burke scrive: «Joaquin Navarro. Riposa in pace. La grazia sotto pressione». Mentre nel secondo: «Joaquin Navarro. 1936-2017. Continua a sorridere». A questo tweet è allegata una foto dell’ex portavoce vaticano sorridente insieme a Giovanni Paolo II.


In una recente intervista ad Avvenire
così parlava di salute e malattia: «La malattia – che, paradossalmente, è l’esperienza umana più universale – è una provocazione che si presenta sempre con quelle due domande inevitabili: perché questa malattia? E perché a me? In un modo o nell’altro coinvolge non soltanto il malato ma tutta la sua famiglia. E spetta a tutti noi, quelli non coinvolti direttamente nel mondo della sofferenza, di penetrare in quel mondo della malattia altrui per aiutare, condividere ansietà e dolori, per far sì che alla malattia degli altri non si aggiunga la tremenda sciagura della solitudine. Non possiamo voler ignorare i bisogni degli altri soltanto perché, per adesso, io sono sano. Nessuno merita la salute, così come nessuno merita la malattia».

 

6 luglio 2017