Due senza dimora morti per il freddo a Roma

Entrambi senza documenti, vivevano in strada. Il cordoglio del Centro Astalli: «Il centro delle politiche sociali siano i più fragili, i più vulnerabili, chi vive ai margini»

Sono morti nei giorni scorsi, a distanza di poche ore, due uomini senza fissa dimora che vivevano in strada, nel centro di Roma, trovando riparo per la notte nei pressi della Stazione Termini. Il primo – un europeo di età compresa tra i 50 e i 55 anni – è stato ritrovato mercoledì 9 marzo in via Amendola dai carabinieri della stazione Quirinale; il secondo – indiano, tra i 30 e i 40 anni – è morto in piazza della Repubblica: lo hanno trovato i militari della stazione Macao, steso sull’asfalto gelido. Nessuno dei due aveva documenti. Secondo l’analisi dei medici, sono morti per arresto cardiocircolatorio da ipotermia; nel secondo caso anche per abuso di sostanze alcoliche .

Mentre i carabinieri lavorano per l’identificazione, dal Centro Astalli sale il «profondo cordoglio» per queste morti ricollegabili alle temperature rigide degli ultimi giorni. «Una città che si appresta ad accogliere migliaia di persone in fuga dalla guerra con generosa partecipazione non può non interrogarsi su questa tragedia – si legge nella nota diffusa ieri, 10 marzo -. Trovare risposte e soluzioni strutturali che garantiscano la sopravvivenza e soprattutto la dignità e diritti a tutti è dovere di ogni istituzione democratica. Il centro delle politiche sociali siano i più fragili, i più vulnerabili, chi vive ai margini – è l’esortazione -. Le periferie esistenziali sono ancora molte, attraversano le vie centrali della città, e non possono lasciarci indifferenti. La cura dei più poveri, la capacità di dare risposte tempestive e al contempo progettuali come alloggi, assistenza sanitaria e sostegno sociale sono indice inequivocabile dello stato di salute di ogni comunità».

11 marzo 2022