Due Papi uniti dalla santità

Settembre 2000, il rito di beatificazione di Pio IX e Giovanni XXIII presieduto da Giovanni Paolo II

Due Papi nuovi Beati, Pio IX e Giovanni XXIII, «che – ricorda Giovanni Paolo II – hanno segnato la storia degli ultimi secoli». Cinque elevazioni alla gloria degli altari, in tutto, domenica 3 settembre in piazza S. Pietro, «cinque personalità diverse – sottolinea il Pontefice – ciascuna con una sua fisionomia e una sua missione, tutte accomunate dall’anelito alla santità».

Piazza S. Pietro è tornata a riempirsi a breve distanza dall’abbraccio dei giovani del mondo al Papa per la Giornata Mondiale della Gioventù. Erano in centomila i fedeli, molti da Imola e Senigallia, Bergamo e Venezia, terre dei due Papi Beati, davanti ai grandi cinque ritratti sugli arazzi che pendevano dalle logge nella facciata della Basilica. Al centro, Pio IX, al secolo Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli) e alla sua sinistra il Vescovo di Genova Tommaso Reggio, fondatore della congregazione delle Suore di Santa Marta. Dalle logge laterali infine «guardavano» la folla i ritratti di Guillame-Joseph Chaminade, fondatore della Famiglia Marianista, e di Columba Marmion, benedettino, abate di Maredsous.

«è appunto la loro santità che noi oggi riconosciamo – afferma il Papa nell’omelia del rito di beatificazione – santità che è rapporto profondo e trasformante con Dio, costruito e vissuto nel quotidiano impegno di adesione alla sua volontà». Quindi «beatificando un suo figlio la Chiesa non celebra particolari opzioni storiche da lui compiute, ma piuttosto lo addita all’imitazione e alla venerazione per le sue virtù”.

Un tratto comune li unisce. «Profonda è stata nei nuovi beati la devozione mariana», rivela Giovanni Paolo II all’Angelus. Con un accento particolare su Pio IX, «Pontefice del dogma dell’Immacolata Concezione». Ma anche Pontefice del Concilio Vaticano I ed «esempio di incondizionata adesione al deposito immutabile delle verità rivelate». E questo «in mezzo agli eventi turbinosi del suo tempo». Pio IX «fu molto amato, ma – aggiunge Giovanni Paolo II – anche odiato e calunniato». Proprio in mezzo «a questi contrasti brillò più vivida la luce delle sue virtù», temperando «la sua fiducia nella divina Provvidenza, del cui sovrano dominio sulle vicende umane egli mai dubitò».

La Beatificazione ha accumunato due Papi «vissuti – spiega il Santo Padre – in contesti storici ben diversi, ma legati, al di là delle apparenze, da non poche somiglianze sul piano umano e spirituale.

È nota la profonda venerazione che Papa Giovanni aveva per Pio IX, del quale auspicava la beatificazione». Di papa Roncalli «rimane nel ricordo di tutti l’immagine di un volto sorridente e di due braccia spalancate in un abbraccio al mondo intero». è stato il pontefice del «Concilio Ecumenico Vaticano II col quale – ricorda Giovanni Paolo II – aprì una nuova pagina nella storia della Chiesa. Ha portato “una ventata di novità”, perché «nuovo era lo stile nel parlare e nell’agire, nuova la carica di simpatia».

Accanto ai Papi, tre altre figure di religiosi. Il Vescovo Reggio, «guida attenta dei fedeli in ogni circostanza», ha lasciato un messaggio «riconducibile a due parole: verità e carità». Padre Chaminade «invita ogni cristiano – osserva il Papa – a radicarsi nel Battesimo che lo conforma al Signore Gesù e gli trasmette lo Spirito Santo». Inoltre «la sua preoccupazione per l’educazione dell’uomo è per tutta la Chiesa un appello a un’attenzione rinnovata per la gioventù». Dom Marmiom «ha lasciato un autentico tesoro d’insegnamento spirituale per la Chiesa del nostro tempo». Nei suoi scritti «insegna un cammino di santità semplice eppure esigente», in cui «Cristo è il centro della nostra vista spirituale». (di Luigi Laloni)

17 settembre 2000