Due nuovi santi, Francesco: «Non scappare dalla croce»

Il Papa ha canonizzato il beato polacco Stanislao e la beata svedese Maria Elisabetta Hesselblad, fondatrice del Santissimo Salvatore di Santa Brigida

Il Papa ha canonizzato il beato polacco Stanislao e la beata svedese Maria Elisabetta Hesselblad, fondatrice del “Santissimo Salvatore di Santa Brigida” 

Piazza stracolma di pellegrini, ieri 5 giugno, a San Pietro. Il Papa ha canonizzato il beato polacco Stanislao di Gesù Maria, fondatore dei Chierici Mariani dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, e della beata svedese Maria Elisabetta Hesselblad, fondatrice dell’Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida. «Gesù chiede per sé la nostra morte – ha detto Francesco -, per liberarcene e ridarci la vita».

Alla cerimonia hanno partecipato
anche il presidente polacco, Andrzej Duda, e il ministro della cultura svedese, Alice Bah Kuhnke. Con il Papa, sull’altare, 40 cardinali tra cui Stanislao Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, e 30 presuli tra cui il vescovo di Stoccolma Anders Arborelius e l’arcivescovo di Uppsala, Antje Jackelen.

«Nella Passione di Cristo – ha spiegato il Papa – c’è la risposta di Dio al grido angosciato e a volte indignato, che l’esperienza del dolore e della morte suscita in noi. Si tratta di non scappare dalla Croce, ma di rimanere lì, come fece la Vergine Madre, che soffrendo insieme a Gesù ricevette la grazia di sperare contro ogni speranza». I due nuovi santi, ha sottolineato Francesco, «sono rimasti intimamente uniti alla passione di Gesù e in loro si è manifestata la potenza della sua Risurrezione».

«Anche con i peccatori, ad uno ad uno, Gesù non cessa di far risplendere la vittoria della grazia che dà vita», ha proseguito il Papa: «Dice alla Madre Chiesa: “Dammi i tuoi figli”, che siamo tutti noi. Egli prende su di sé i nostri peccati, li toglie e ci restituisce vivi alla Chiesa stessa. E ciò avviene in modo speciale durante questo Anno Santo della Misericordia. La Chiesa oggi ci mostra due suoi figli che sono testimoni esemplari di questo mistero di risurrezione».

 

6 giugno 2016