Draghi a L’Aquila: «Accelerare nella ricostruzione, obbligo morale»

Il premier all’inaugurazione del Parco della Memoria, in ricordo delle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009. «Ferita profonda, non dobbiamo dimenticare»

«Dobbiamo accelerare, è un obbligo morale che abbiamo verso voi tutti cittadini. E dobbiamo farlo per aiutare la ripresa economica di queste zone». Il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto questa mattina, 28 settembre, all’inaugurazione del Parco della Memoria, a L’Aquila, in ricordo delle 309 vittime del sima del 6 aprile 2009, puntando l’obiettivo sulla ricostruzione che sta procedendo «ovunque, ma con velocità diverse. I ritardi – ha evidenziato – colpiscono soprattutto la ricostruzione pubblica, che ancora non ha un piano completo. Parlo di scuole, ospedali, strade, uffici e chiese. Gli edifici che rendono un luogo una comunità». Il rifacimento degli edifici privati nella città ha invece superato l’80%, «grazie anche all’introduzione di tecniche e procedure innovative di cui possiamo essere orgogliosi. Negli altri Comuni del cratere, il processo è invece più lento». Un impegno, quello dell’azione, che il premier ha addossato al governo, annunciando la decisione di «destinare un’apposita linea di investimento del Piano nazionale di ripresa e resilienza ai territori del Centro Italia colpiti dai terremoti del 2009, 2016 e 2017. Questo stanziamento – ha precisato – ha un valore di 1,78 miliardi di euro e finanzia la ricostruzione sicura e sostenibile, il recupero ambientale, iniziative a sostegno di cittadini e imprese. In settimana diamo il via a questo programma, con l’approvazione del provvedimento che ripartisce le risorse tra le finalità di investimento». Il sisma del 2009, ha ricordato ancora Draghi, «ha causato perdite stimate in oltre 200 milioni di euro all’anno. L’11% circa del valore aggiunto complessivo dell’area, a cui si sono aggiunti i danni della pandemia. Il tessuto sociale e produttivo dell’Abruzzo è rimasto vivo nonostante le tragedie e le difficoltà. Dobbiamo continuare a sostenerlo»

Nel discorso di Draghi, centrale il «dovere del ricordo». La scossa di terremoto che ha colpito L’Aquila nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009, ha detto, appartiene alla memoria collettiva dell’Italia e del mondo. Ricordiamo le 309 persone che hanno perso la vita e i loro cari, a cui va ancora oggi il mio più sentito cordoglio. Tra le vittime, tanti bambini e tanti giovani, come gli otto ragazzi e ragazze della Casa dello studente che in questa città erano venuti per prepararsi il futuro». E ancora: «Penso anche a tutti coloro che hanno perso la casa, la sede della propria attività, o anche i luoghi della loro spensieratezza», ha proseguito il premier, evidenziando che «un terremoto, come è accaduto per tutti gli altri che hanno colpito il nostro Paese, è una ferita profonda inferta a questa comunità. Noi non possiamo dimenticare. Noi non dobbiamo dimenticare». Per custodire questa memoria, la città dell’Aquila ha scelto non un monumento ma un parco, «uno spazio aperto che è simbolo del vuoto lasciato da chi è morto in quella terribile notte. Ma questo spazio è anche simbolo di pienezza – le parole del presidente del Consiglio -. Sarà riempito da tutte le famiglie e i bambini che giocheranno tra queste aiuole e tra queste fontane. È il vuoto del dolore che viene riempito dall’affetto e dalla memoria. È simbolo della vita che deve rinascere traendo forza dalla memoria di una tragedia. Oggi ci sono finalmente le condizioni per farlo».

Parlando dei fondi del Pnrr, il premier ha spiegato che «destiniamo oltre un miliardo di euro per restituire vitalità alle comunità locali e in particolare per rendere le città e i borghi sicuri, sostenibili e connessi. Altri 700 milioni di euro vanno allo sviluppo e al rilancio economico e sociale. Sosteniamo le imprese innovative, valorizziamo le risorse ambientali e le vocazioni produttive locali, come l’agroalimentare e le imprese culturali, turistiche e creative. Realizziamo centri di ricerca e istruzione, come il centro di formazione tecnica per la pubblica amministrazione che sarà realizzato nel comune dell’Aquila. Questi investimenti vogliono essere un impegno concreto per la ripartenza». Quindi il monito: «Le risorse servono, ma da sole non bastano. C’è bisogno di capacità progettuale e amministrativa, come dimostrano, a partire dall’Aquila, i casi di maggior successo nella ricostruzione post-sisma». Ma c’è bisogno anche di «coordinamento» tra amministrazioni centrali e territoriali: «Certe cose si realizzano solo se c’è collaborazione, quasi osmosi, tra il ruolo del governo e quello degli gnti locali e delle Regioni. E voi ci siete riusciti».

28 settembre 2021